Pono e la lotta contro gli mp3

A che punto è il progetto del nuovo lettore musicale di Neil Young, perché con quelli attuali è come "ascoltare musica sott'acqua"

di Antonella Vendola – @antonellaven

Martedì 11 marzo ad Austin, in Texas, durante il South by Southwest (conosciuto anche come SXSW, uno dei festival più ricchi e innovativi degli Stati Uniti, dedicato al cinema, alla musica e alla tecnologia) Neil Young ha presentato PonoMusic, un progetto su cui il cantautore canadese sta lavorando da qualche anno: si tratta di un nuovo lettore digitale (PonoPlayer) che usa un formato audio ad alta definizione, con relativo servizio di download. Il progetto è stato lanciato attraverso il sito di crowdfunding Kickstarter, dove ha già superato il milione di dollari (su 800mila dollari di obiettivo previsto alla partenza). Pono – che è una parola hawaiana che significa “virtù”, “giustizia” – è prodotto dalla PonoMusic, azienda fondata da Neil Young e dall’imprenditore John Hamm.

Pono, ha spiegato Young durante il suo intervento a Austin (e come si può vedere nel video di presentazione del progetto su Kickstarter, con testimonial come Bruce Springsteen, Sting, Patti Smith, Arcade Fire, Beck, Elvis Costello e molti altri) “è un sistema, non un semplice formato audio” che “mira a preservare il sentimento, lo spirito e l’emozione che gli artisti mettono nelle loro registrazioni originali in studio”. Neil Young è sempre stato molto critico nei confronti della qualità del suono digitale e soprattutto del formato compresso dell’mp3 (sviluppato e prodotto negli anni Novanta dall’ingegnere italiano Leonardo Chiariglione) che secondo lui “rende solo il cinque per cento della qualità dell’audio registrato in studio” e per questo “è assurdo che sia diventato uno standard”. “In questo momento noi dell’industria musicale stiamo vendendo merda. La gente la compra ancora, ma comprerebbe qualsiasi cosa perché vuole ascoltare le canzoni” ha aggiunto Young, che ha definito l’ascolto di un mp3 come “ascoltare musica sott’acqua”.

Il PonoPlayer, il dispositivo creato per leggere il formato audio, è un prisma a base triangolare che si collega all’applicazione e al negozio digitale PonoMusic (per Mac o Windows), dove è possibile acquistare e scaricare musica. Il dispositivo ha due uscite audio, una progettata in modo specifico per le cuffie e l’altra per i sistemi audio di casa o per le automobili, costa 399 dollari e può contenere 128 GB di musica. “È come iTunes” ha spiegato Young, “con l’unica differenza che la risoluzione dei file è più alta, e vi farà capire cosa i musicisti hanno fatto davvero in studio”.

Come spiega il sito del progetto, Pono non utilizza un nuovo formato audio e nemmeno introduce nuovi standard. Il lettore e il sistema per scaricare e gestire i file utilizzano un formato in circolazione da un pezzo, che si chiama Free Lossless Audio Codec (FLAC) e che – come suggerisce il suo nome – è “lossless”, cioè senza perdita di qualità a differenza di altri formati come mp3 e aac, che per risparmiare spazio rimuovono alcune informazioni dal flusso audio della registrazione. Fino a ora il formato FLAC non ha avuto moltissima diffusione, soprattutto sui lettori di musica portatili, perché ogni canzone registrata con questo sistema occupa molto più spazio e non sempre rende così percepibile la differenza della qualità audio rispetto a formati meno ingombranti.

Anche se ci sono diversi store di musica online che vendono musica in formato FLAC (qui una lista), i principali negozi online come l’iTunes Store di Apple non adottano questo sistema perché richiede molte più risorse e banda per il download, più spazio di archiviazione e sistemi appropriati per essere decodificato e riprodotto. Il progetto Pono ha l’obiettivo di superare questi ostacoli, realizzando un dispositivo e un ecosistema di servizi intorno al lettore di musica per contribuire alla diffusione di formati audio lossless.

pono

Neil Young aveva già presentato il progetto nel 2012 durante una puntata del David Letterman Show, in cui aveva mostrato un prototipo del lettore musicale spiegando il bisogno di diffondere un formato digitale che non “appiattisse” i suoni. Già allora le tre principali etichette discografiche del mercato musicale mondiale – Warner Music Group, Universal Music Group e Sony Music – avevano detto di essere disponibili a rimasterizzare i loro cataloghi musicali. Per queste società l’iniziativa potrebbe portare a nuovi importanti ricavi, perché la musica per Pono sarebbe riacquistata nuovamente in un formato diverso dagli utenti.

Occorre comunque ricordare che il mercato musicale è molto eterogeneo: da una parte, infatti, c’è il grande pubblico legato agli mp3 (veloci da scaricare, economici, leggeri e facili da gestire sui vari dispositivi); dall’altra, invece, ci sono gli audiofili, gli ascoltatori più attenti e appassionati, che hanno standard molto alti per l’ascolto: oltre al “ritorno al vinile” degli ultimi anni, Pono potrebbe essere per loro l’occasione di ascoltare le registrazioni in studio, con tutta la loro qualità e i dettagli che ritengono siano andati perduti con i classici mp3.