Gli Oscar per “Gravity” e la NASA

Fotografie spettacolari dall'orbita terrestre, fonte di ispirazione per alcune scene del film più premiato di tutti (e il video diffuso dalla NASA per omaggiarlo)

“Gravity” ha ricevuto sette premi Oscar, compreso quello per la miglior regia, ed è stato il più film premiato durante l’86esima edizione degli Academy Awards che si è tenuta nella notte a Los Angeles, in California. Il film di Alfonso Cuarón, con Sandra Bullock e George Clooney, racconta la storia di due astronauti che sopravvivono alla distruzione della loro astronave a causa di alcuni detriti mentre si trovano in orbita, intorno alla Terra, per effettuare alcune riparazioni su un telescopio spaziale. La storia è raccontata seguendo l’astronauta Ryan Stone e la sua angosciante ricerca di un modo per salvarsi. Il film è spettacolare e ha effetti speciali molto accurati, seppure con qualche licenza sulle leggi della fisica, per mostrare che cosa significa vivere e muoversi in assenza di gravità, in un ambiente ostile al di fuori della rassicurante protezione dell’atmosfera terrestre.

Per realizzare “Gravity”, gli autori e gli esperti di effetti speciali del film hanno studiato migliaia di immagini scattate in orbita, prestando particolare attenzione a quelle realizzate dagli astronauti nelle missioni spaziali degli ultimi decenni. Nel film ci sono un sacco di riferimenti ad astronavi e sistemi che sono effettivamente utilizzati nello Spazio, grazie alle missioni organizzate dalla NASA, dall’europea ESA e dalle altre agenzie spaziali in giro per il mondo. Tra i tanti si riconoscono chiaramente lo Shuttle (sistema di trasporto ora dismesso), la grandiosa Stazione Spaziale Internazionale, le capsule da trasporto russe Soyuz, il telescopio spaziale Hubble e moltissime strumentazioni utilizzate dagli astronauti per le escursioni extraveicolari (passeggiate spaziali).

Come altri film analoghi, ad esempio “Apollo XIII” di Ron Howard, “Gravity” esiste grazie a oltre 50 anni di esplorazioni spaziali, che hanno portato l’uomo sulla Luna e a vivere per mesi in orbita intorno alla Terra grazie alla MIR prima e alla Stazione Spaziale Internazionale poi. Cuarón ha utilizzato l’enorme patrimonio di informazioni, scoperte e immagini raccolte fino a ora per realizzare il suo film. Per dimostrarlo, prima della premiazione degli Oscar, la NASA ha messo insieme alcune sue immagini scattate in orbita, probabile fonte di ispirazione per le spettacolari scene di “Gravity”. L’attuale equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale si è inoltre congratulato, dallo Spazio, per i sette Oscar vinti dal film di Cuarón.