C’è un problema con i Bitcoin

Uno dei più grossi mercati online di moneta virtuale ha bloccato le transazioni: circola un documento secondo cui sarebbe vicino alla bancarotta a causa di un furto da 350 milioni di dollari

Nei giorni scorsi è circolato molto online un documento secondo cui Mt. Gox, una dei più grandi mercati online della moneta virtuale Bitcoin, avrebbe subito un furto di circa 744mila Bitcoin (dal valore di circa 350 milioni di dollari secondo il cambio più recente), sarebbe in rosso di decine di milioni di dollari e potrebbe dichiarare bancarotta «da un momento all’altro». Mt. Gox è stata fondata nel 2009 e ha sede a Tokyo. Dal 2010 si occupa esclusivamente di Bitcoin: permette cioè ai propri utenti di comprarne in cambio di dollari e di compiere l’operazione inversa.

Il documento, che proverrebbe dall’interno della società e la cui autenticità è stata confermata dal magazine di tecnologia Gigaom – ma non da Wired – riporta che il furto dei 744mila Bitcoin è in corso da diversi anni, ma che non è ancora chiaro chi ne sia il responsabile; il New York Times ha ipotizzato che i Bitcoin rubati rappresenterebbero circa il 6 per cento di quelli in circolazione. Lunedì il sito di Mt. Gox è andato offline, l’account Twitter della società ha cancellato tutti i propri tweet e il CEO Mark Karpeles ha lasciato il CdA di Bitcoin Foundation, l’organizzazione che promuove l’utilizzo di Bitcoin. Mt. Gox già in passato aveva avuto problemi tecnici e sospeso temporaneamente le proprie transazioni. Al momento le transazioni sono sospese dal 7 febbraio 2014, quando sulle prime Mt. Gox parlò di “problemi tecnici”.

Molte delle società che si occupano di Bitcoin hanno diffuso un comunicato per spiegare che «la violazione della fiducia degli utenti di Mt. Gox è il risultato di alcune deprecabili manovre della società, e non riflette la solidità o il valore di Bitcoin e dell’industria della valuta elettronica. Ci sono centinaia di società affidabili e responsabili coinvolte nel mercato di Bitcoin». A questo punto non è chiaro se Mt. Gox dichiarerà effettivamente bancarotta e se sarà permesso ai clienti della società di portare a termine le proprie transazioni in corso. In ogni caso la notizia sta avendo conseguenze importanti per tutti i possessori di Bitcoin: nelle ultime 24 ore il valore di un singolo Bitcoin secondo l’indice Winkdex è sceso di circa il 20 per cento e attualmente viene cambiato attorno ai 450 dollari (circa 330 euro).

Il sistema Bitcoin è stato ideato e creato nel febbraio 2009 da Satoshi Nakamoto, nome di fantasia che fino a oggi ha garantito l’anonimato agli inventori della valuta. Bitcoin funziona sulla base di un protocollo peer-to-peer, simile quindi ai sistemi utilizzati per esempio per scaricare e condividere i file online, in cui ogni computer diventa un nodo della rete alla pari con gli altri senza nodi centrali: e qui avvengono le transazioni e il “conio” della moneta. Non esiste un ente centrale che ne regoli il valore o che tenga traccia delle transazioni, e per questo motivo gli sviluppi delle società che se ne occupano vengono valutati con grande cautela da analisti e commentatori.