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  • Domenica 23 febbraio 2014

L’Ucraina ha un nuovo presidente

È un presidente provvisorio, in attesa delle nuove elezioni: intanto Tymoshenko ha parlato a piazza Indipendenza e Yanukovich è di nuovo sparito

Aggiornamento ore 14.50 – L’ormai ex-presidente Viktor Yanukovich è stato abbandonato dal suo partito, il Partito delle Regioni. In un comunicato diffuso dall’agenzia ucraina Interfax e con alcuni video diffusi dalla televisione, diversi membri del partito hanno attribuito a Yanukovich tutta la responsabilità per la crisi degli ultimi mesi. In uno dei comunicati, alcuni membri del partito scrivono che «l’Ucraina è stata tradita e i cittadini sono stati messi gli uni contro gli altri. La responsabilità di questa situazione è di Yanukovich e del suo entourage».

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Domenica 23 febbraio il parlamento ucraino si è riunito per diverse votazioni importanti nella crisi politica e istituzionale che è cominciata pochi giorni fa con le manifestazioni di migliaia di persone in piazza Indipendenza, a Kiev, portando a scontri durissimi in cui sono morte decine di persone. Il voto più importante è stato quello per conferire al nuovo presidente del parlamento Oleksander Turchinov (eletto sabato 22) i poteri provvisori di presidente della Repubblica. Il presidente eletto, Viktor Yanukovich – che è fuggito da Kiev nella notte tra venerdì e sabato – è stato dichiarato decaduto già ieri da un voto del parlamento e al momento non è chiaro dove si trovi.

Turchinov, che ora è facente funzione di presidente della Repubblica ed è uno storico alleato dell’ex primo ministro Yulia Tymoshenko, ha dichiarato che entro la prossima settimana dovrà essere formato un nuovo governo provvisorio, in attesa delle nuove elezioni fissate per il 25 maggio. Il parlamento, intanto, ha votato la decadenza di diversi ministri del governo Yanukovich e ha anche deciso l’esproprio della Mezhyhirya, la sua eccentrica residenza privata che da sabato è stata visitata da migliaia di persone (qui potete vedere un po’ di foto della tenuta, dove Yanukovich aveva collezioni di auto antiche, barche a vela, hovercraft e un campo da golf).

Sabato il parlamento aveva anche votato un provvedimento per accelerare la liberazione dell’ex primo ministro Yulia Tymoshenko. Dopo quasi tre anni trascorsi in prigione in seguito un processo da molti definito “politico”, Tymoshenko, storica avversaria politica di Yanukovich, è stata liberata sabato pomeriggio e la sera stessa ha parlato a lungo alla folla riunita a piazza Indipendenza – nota anche come Maidan, cioè “la piazza” – il luogo simbolo della protesta. Circa 50 mila persone si sono radunate per ascoltarla. Tymoshenko ha chiesto ai dimostranti di non abbandonare la piazza fino a quando tutte le loro richieste non saranno accolte.

La situazione in Ucraina rimane ancora abbastanza complicata. A Kiev è riunito il parlamento che, come abbiamo visto, è molto impegnato in votazioni per rimuovere gli elementi del vecchio regime e muoversi verso nuove elezioni. Il parlamento è dominato da quelle che prima erano considerate le “opposizioni”. Molti membri del Partito delle Regioni, la formazione di Yanukovich, hanno cambiato schieramento oppure hanno lasciato Kiev.

Non è ancora chiaro quanto controllo abbia il parlamento di Kiev sulla parte orientale e meridionale del paese, le aree più vicine geograficamente e politicamente alla Russia e a Yanukovich (anche se l’attuale presidente ha una forte opposizione anche in queste aree). Con un messaggio diffuso sabato da Kharkov, la città più importante dell’est del paese, Yanukovich ha rifiutato di dimettersi e ha dichiarato le decisioni del parlamento di Kiev illegittime.

Il problema, però, è che Yanukovich non sembra avere un grande controllo nemmeno sulle aree orientali. Tymoshenko è stata liberata da un ospedale che si trova proprio a Kharkov, il che lascia supporre che almeno una parte delle forze di polizia nell’Ucraina orientale risponda ancora al parlamento di Kiev. Sembrerebbe, insomma, che Yanukovich abbia perso appoggio anche nelle parti del paese che tradizionalmente gli sono rimaste più fedeli. A conferma di questo, il nuovo ministro degli Interni ha dichiarato a Kiev che tra sabato e domenica Yanukovich avrebbe provato a fuggire in aereo, ma che le guardie di confine non lo hanno autorizzato al decollo.