Videocassette contro il comunismo

La storia di Irina Margareta Nistor, che ha doppiato da sola migliaia di film americani che circolavano clandestinamente durante il regime di Ceausescu

Durante gli ultimi anni del regime di Nicolae Ceaușescu in Romania, migliaia di film stranieri vietati dalla censura – in particolare americani – circolarono clandestinamente nel paese in videocassette VHS: i pochi che potevano permettersi un videoregistratore creavano cinema improvvisati per le persone del vicinato, spesso facendo pagare un biglietto di ingresso e offrendo semi di girasole tostati (non c’erano i popcorn).

Moltissimi conobbero le grandi star di Hollywood attraverso quelle videocassette di contrabbando, e presto si accorsero di una caratteristica curiosa: erano tutti doppiati dalla stessa voce femminile. Un breve documentario pubblicato nella sezione Op-Docs del sito del New York Times ha intervistato molte persone che vivevano in Romania in quegli anni, e si è occupato della doppiatrice divenuta familiare per molti rumeni guadagnandosi il soprannome di “la voce” o “la voce dei film”.

Irina Margareta Nistor oggi ha 56 anni. Nel 1985 lavorava per la censura del regime e si occupava di doppiare i film. Un comitato del partito sceglieva quali potessero essere mandati in onda e quali parti tagliare: “scene d’amore, preti, troppo cibo, troppe piscine e così via”, come ha raccontato lei stessa in una intervista con VICE.

Quell’anno fu avvicinata da un’altra persona che lavorava al centro televisivo e che le chiese se voleva vedere qualche film in VHS. Nistor accettò – anche se non aveva mai visto un VHS, perché al centro si lavorava in Betamax – e poco dopo fu portata in gran segreto nella casa di un uomo di nome Zamfir, che le fece un test di doppiaggio con Il dottor Živago, il famoso film del 1965 con Omar Sharif (nel 2012, partecipando al famoso sondaggio sui film più belli della storia del cinema curato ogni dieci anni dal British Film Institute, Irina Nistor lo mise nella sua lista). Per fortuna, racconta Nistor, aveva già visto quel film e se la cavò bene: da allora, Zamfir la “assunse” chiamandola ogni volta che arrivava un carico di videocassette dall’Ovest.

Le videocassette dovevano essere tradotte e consegnate in fretta. Doppiavo sei o sette film al giorno, tutti di fila, in uno studio improvvisato nella cantina di Zamfir in cui c’erano due videoregistratori, un microfono e un televisore. Quando lavoravo sui cartoni animati, i suoi due figli piccoli arrivavano e si sedevano sulle mie ginocchia.

Irina Nistor stima di aver doppiato più di tremila film diversi. «Grazie a lei», ha scritto Ilinca Calugareanu, regista di un documentario sulla sua storia intitolato Chuck Norris vs Communism, «Chuck Norris, Jean-Claude Van Damme e Bruce Lee diventarono eroi popolari in Romania». Le autorità tollerarono la diffusione sul mercato nero dei film illegali, anche perché i videoregistratori erano più diffusi nelle case dei funzionari del regime, e loro stessi avevano bisogno di un doppiaggio per capire i film stranieri.

Dopo la caduta del regime comunista, i rumeni scoprirono chi era la persona che aveva doppiato tutti quei film. Irina Nistor è diventato un personaggio molto conosciuto e lavora oggi come critica cinematografica e come commentatrice in radio e in televisione. Per più di vent’anni non ha doppiato nessun film: a ottobre 2013 però ha dato la voce a un personaggio di un film di animazione, Justin e i cavalieri valorosi. Pochi mesi fa è comparsa interpretando sé stessa nel video di una canzone del gruppo pop rumeno Taxi, intitolata Subtitrarea la români (“sottotitoli in rumeno”).