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  • Martedì 18 febbraio 2014

Il leader dell’opposizione del Venezuela si è consegnato alla polizia

Leopoldo López è accusato di avere organizzato manifestazioni contro il governo: da qualche settimana è diventato il più noto oppositore di Maduro

Leopoldo Lopez (C), an ardent opponent of Venezuela's socialist government facing an arrest warrant after President Nicolas Maduro ordered his arrest on charges of homicide and inciting violence, prepares to turn himself in to the national guard, during a demonstration in Caracas, on February 18, 2014. Fugitive Venezuelan opposition leader Lopez, blamed by Maduro for violent clashes that left three people dead last week, appeared at an anti-government rally in eastern Caracas and quickly surrendered to the National Guard after delivering a brief speech. AFP PHOTO / LEO RAMIREZ (Photo credit should read LEO RAMIREZ/AFP/Getty Images)
Leopoldo Lopez (C), an ardent opponent of Venezuela's socialist government facing an arrest warrant after President Nicolas Maduro ordered his arrest on charges of homicide and inciting violence, prepares to turn himself in to the national guard, during a demonstration in Caracas, on February 18, 2014. Fugitive Venezuelan opposition leader Lopez, blamed by Maduro for violent clashes that left three people dead last week, appeared at an anti-government rally in eastern Caracas and quickly surrendered to the National Guard after delivering a brief speech. AFP PHOTO / LEO RAMIREZ (Photo credit should read LEO RAMIREZ/AFP/Getty Images)

Il leader dell’opposizione venezuelana, Leopoldo López, si è consegnato martedì alla polizia del Venezuela dopo essere rimasto nascosto da giovedì della settimana passata. Insieme a lui è stata presa in custodia anche la deputata di opposizione María Corina Machado: il ministro degli Esteri venezuelano, Elías Jaua, ha detto che la consegna di López è un esempio di “fermezza” con la quale sta agendo lo stato e della “volontà di tornare alla pace” da parte di tutta la popolazione del paese. In Venezuela le manifestazioni e gli scontri tra manifestanti anti-governativi, sostenitori del governo e polizia vanno avanti da settimane, a causa della grave situazione in cui si trova il paese e delle critiche sempre maggiori rivolte al presidente venezuelano Nicolas Maduro, successore di Hugo Chavez.

Prima di consegnarsi alla polizia, López aveva partecipato a una manifestazione iniziata in piazza Brión, a Caracas, vicino al municipio Chacao amministrato dall’oppositore Ramón Muchacho. Contemporaneamente un’altra manifestazione pro-governo si era tenuta a pochi chilometri di distanza, in piazza Venezuela.

López era ricercato da diversi giorni, dopo che un tribunale venezuelano aveva emanato un ordine di arresto nei suoi confronti con l’accusa di avere promosso e diretto gli scontri a Caracas di mercoledì 12 febbraio, quando tre persone erano rimaste uccise da colpi di arma da fuoco. López, laureato a Harvard, nelle ultime settimane si è fatto conoscere come principale oppositore del presidente Maduro, soprattutto da quando il più importante oppositore del governo, Henrique Capriles, ha adottato un approccio meno duro e più pragmatico nel confronto con il governo: martedì López ha spiegato che si sarebbe consegnato alla polizia – che considera parte di un sistema «corrotto di polizia», come mezzo per promuovere una serie di riforme in maniera non violenta.

Nonostante il partito di Maduro abbia ottenuto un ampio sostegno alle ultime elezioni municipali del dicembre scorso, il malcontento della popolazione venezuelana per la difficile situazione economica nazionale è cresciuto. Uno degli indici più preoccupanti per il paese è l’inflazione, che ha raggiunto il 56 per cento, la più alta al mondo. Poi ci sono altri problemi legati alla carenza di beni di prima necessità, come la carta igienica e il latte, e quelli relativi alla scarsa sicurezza del paese (il Venezuela ha uno degli indici di omicidi più alti al mondo).