Matteo Renzi ha avuto l’incarico

Il presidente del Consiglio incaricato ha accettato con riserva e farà le sue consultazioni: ma ha detto che servirà qualche giorno e ha alluso a un programma ambizioso

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico, l’incarico di formare un nuovo governo. Renzi ha accettato con riserva, come da prassi: condurrà le sue consultazioni con le parti politiche a partire da domattina, dopodiché andrà al Quirinale per comunicare a Napolitano se intende sciogliere la riserva ed eventualmente proporre i ministri per la nomina.

Parlando subito dopo la nomina, Renzi ha detto:

«L’impegno che ci siamo prefissi è molto serio e significativo: un allungamento della prospettiva politica di questa legislatura, nell’orizzonte naturale previsto dalla Costituzione. È fondamentale che le forze politiche siano ben consapevoli dei prossimi passaggi: significa avere nelle prossime ore una straordinaria attenzione ai contenuti e alle scelte da fare. La piattaforma su cui lavoreremo prevede entro febbraio un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali da portare in Parlamento, e da subito dopo immediatamente a marzo il lavoro, ad aprile la pubblica amministrazione, a maggio il fisco. Abbiamo intenzione di lavorare in modo molto serio sui contenuti. Sono solidale con voi [ai giornalisti] che in questi giorni state scrivendo cose molto complicate sui nomi: mi sono venuto a noia da solo, leggendovi, immagino voi; detto questo la nostra attenzione è concentrata soprattutto sui contenuti. Ci prendiamo il tempo necessario sapendo che fuori da qui il tempo dell’urgenza è delicato e importante; è altrettanto vero che un orizzonte di legislatura necessita di qualche giorno di tempo per sciogliere la riserva. Per quel che mi riguarda, assicuro al presidente, alle forze politiche e soprattutto agli italiani che metterò tutto l’impegno, l’energia, il coraggio, l’entusiasmo di cui sono capace, partendo dall’emergenza più importante – non solo per la mia generazione ma anche per la mia generazione – che è l’emergenza del lavoro, dell’occupazione, e in qualche modo anche della rassegnazione.»

Non ci dovrebbero essere cambiamenti significativi nella maggioranza che sosterrà l’eventuale futuro governo Renzi, che dovrebbe rimanere invariata rispetto al governo Letta: PD, NCD, Per l’Italia e Scelta Civica, più diversi partiti minori che fanno parte del gruppo misto. Stando alle dichiarazioni più recenti dei principali leader politici, Scelta Civica ha accolto favorevolmente la formazione del nuovo governo, mentre Nuovo Centrodestra ha detto che mantiene la riserva e valuterà in base al programma. Salvo improbabili sorprese, il nuovo governo non dovrebbe invece ottenere la fiducia di M5S, Lega e SEL.

La nomina di Matteo Renzi segue le dimissioni irrevocabili di Enrico Letta e le consultazioni di Napolitano, concluse nella serata di sabato.

La crisi di governo era stata aperta dalle dimissioni di Letta, decise dopo che la direzione nazionale del Partito Democratico – dopo giorni di voci di una “staffetta” e dopo un confronto tra Renzi e Letta – aveva approvato giovedì 13 un documento in cui si ringraziava Enrico Letta per il lavoro svolto in questi dieci mesi da presidente del Consiglio e si chiedeva “una fase nuova con un esecutivo nuovo”.