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  • Mercoledì 12 febbraio 2014

La poliomielite in Afghanistan

È stato diagnosticato il primo caso dal 2001 a Kabul: la malattia sta scomparendo nel paese, ma il problema sono i talebani pakistani

Il ministero della Salute afghano ha annunciato che, per la prima volta dalla caduta dei talebani nel 2001, è stato diagnosticato un caso di poliomielite nella capitale Kabul. La malattia è stata riscontrata in una bambina di tre anni che appartiene alla comunità dei Kuchi, in precedenza pastori nomadi e oggi stabiliti nelle colline a est della città.

La bambina malata si chiama Sakina ed è figlia di un tassista, che si reca spesso nelle regioni al confine con il Pakistan. La diagnosi è stata fatta dopo che la bambina è rimasta paralizzata. Il ministero della Salute ha già svolto tra il 9 e l’11 febbraio una campagna di vaccinazione di emergenza, della durata di tre giorni, per tentare di arginare subito la diffusione nella capitale della malattia, che è altamente infettiva, facendo visita a tutte le case della comunità.

Come riporta BBC, gli operatori sanitari hanno somministrato a tutti i bambini Kuchi il vaccino per via orale – il cosiddetto vaccino di Sabin, che è stato essenziale nelle campagne contro la polio anche in Europa – poi hanno fatto un segno blu sulla loro mano e hanno scritto con il gesso la data sui muri delle case, molte delle quali sono prive di elettricità e acqua corrente.

La poliomielite è endemica (cioè stabilmente presente) in soli tre paesi – Pakistan, Afghanistan e nel nord della Nigeria – mentre nel resto del mondo il numero di casi è assente o molto limitato. L’ultimo caso registrato in India, ad esempio, risale al gennaio 2011, e presto l’Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe dichiarare il paese libero dalla malattia. Il risultato è stato raggiunto grazie a una grande campagna di vaccinazione portata avanti con l’aiuto di circa un milione di volontari tra il 2009 e il 2010, ed è particolarmente importante perché fino a pochi anni fa l’India aveva un numero di casi di polio tra i più alti del mondo (741 casi nel 2009).

Nei tre paesi in cui la polio è ancora una grave preoccupazione, ci sono da tempo resistenze da parte di alcuni estremisti islamici, che impediscono il lavoro degli operatori sanitari. In Afghanistan, tuttavia, i talebani locali hanno permesso le vaccinazioni negli ultimi anni, e questo ha portato a un declino dei casi nel paese. Nel 2011 i casi registrati sono stati 80, scesi a 14 nel 2013: ma il governo afghano dice che la malattia non scomparirà dal paese fin quando il Pakistan non riuscirà a combatterla seriamente. Nel corso del 2013, il Pakistan è stato l’unico paese del mondo con un aumento delle infezioni.

In Pakistan, infatti, i talebani sono un movimento ancora più tradizionalista rispetto all’equivalente afghano, e rifiutano qualsiasi cosa provenga dall’Occidente, compresa la medicina. Molti operatori sanitari sono stati uccisi nel paese anche negli ultimi mesi, come avviene in Nigeria per mano di formazioni estremiste come Boko Haram, e i leader talebani combattono le campagne di vaccinazione dicendo che si tratta di una copertura per sterilizzazioni di massa: di conseguenza, si stima che circa 300mila bambini pakistani non siano vaccinati contro la polio. L’ampia zona di confine tra i due paesi sfugge in parte al controllo delle autorità afghane e i controlli non riescono ad evitare l’importazione della malattia dalle aree più arretrate. Quasi tutti i casi registrati in Afghanistan si sono verificati in zone prossime al confine con il Pakistan.

La poliomielite, spiega l’Istituto Superiore di Sanità italiano, è una grave malattia infettiva del sistema nervoso centrale, che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale ed è particolarmente rischiosa per i bambini sotto i cinque anni di età. Può portare alla paralisi degli arti e, nei casi più gravi, alla morte per il blocco dei muscoli dell’apparato respiratorio. In Italia, nel 1958, si registrarono oltre ottomila casi di polio, ma le estese campagne di vaccinazione promosse a livello mondiale hanno portato a una scomparsa della malattia in quasi tutti i paesi del mondo. L’ultimo caso nel nostro paese è stato notificato nel 1982.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i casi di poliomielite a livello globale sono diminuiti del 99 per cento tra il 1988 – anno di lancio della Global Polio Eradication Initiative – a oggi. Allora i casi erano stimati in 350mila, in oltre 125 paesi in cui la malattia era endemica mentre nel 2013 il numero dei casi di polio è stato di 148 tra Afghanistan, Nigeria e Pakistan, mentre altri 224 sono stati registrati in paesi dove la malattia non è endemica, come Somalia, Siria e Kenia.

Foto: un operatore sanitario afghano somministra il vaccino della polio a un bambino, Kabul, 11 febbraio 2014.
(WAKIL KOHSAR/AFP/Getty Images)