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  • Domenica 19 gennaio 2014

I ribelli siriani andranno ai colloqui di pace

Il principale gruppo di opposizione ha accettato di partecipare alla conferenza di Ginevra e trattare con il governo siriano (ma gli estremisti islamici restano fuori)

FILE - In this Oct. 22, 2013, file photo, Syrian National Coalition chief Ahmed Jarba, center, Heitham Al-Maleh, left, and Salem Al-Muslit speak to the media at the British Foreign Office in London. Two weeks ahead of an international peace conference on Syria, the country’s main Western-backed opposition group stands on the brink of collapse, dragged down by outside pressures, infighting and deep disagreements over the basic question of whether to talk to President Bashar Assad. (AP Photo/Alastair Grant, File)
FILE - In this Oct. 22, 2013, file photo, Syrian National Coalition chief Ahmed Jarba, center, Heitham Al-Maleh, left, and Salem Al-Muslit speak to the media at the British Foreign Office in London. Two weeks ahead of an international peace conference on Syria, the country’s main Western-backed opposition group stands on the brink of collapse, dragged down by outside pressures, infighting and deep disagreements over the basic question of whether to talk to President Bashar Assad. (AP Photo/Alastair Grant, File)

La Coalizione Nazionale Siriana (SNC), la più grande alleanza di gruppi ribelli in Siria, ha annunciato che parteciperà alla conferenza di pace che si terrà a Ginevra il 22 gennaio. Un portavoce dell’organizzazione ha dichiarato che la notte tra sabato 18 e domenica 19 gennaio i delegati della SNC riuniti a Istanbul, in Turchia, hanno approvato la partecipazione alla conferenza con 58 voti favorevoli, 14 contrari e un astenuto.

Il governo siriano aveva acconsentito a partecipare ai colloqui già il 16 gennaio. Lo scopo della conferenza è creare un governo di transizione che metta fine alla guerra. Lo scontro tra ribelli e le forze fedeli al dittatore Bashar al Assad è cominciato circa 3 anni fa, ha già causato più di centomila morti (finché l’ONU non ha deciso di smettere di contarli) e due milioni di profughi.

La SNC rappresenta moltissime organizzazioni combattenti, tra cui anche l’Esercito Libero Siriano (FSA), una delle forze ribelli più importanti e l’unica ufficialmente riconosciuta dall’occidente. Non tutti, però, si riconoscono sotto il suo “ombrello”. La maggioranza dei ribelli estremisti islamici non obbediscono alla SNC. Molte di queste forze si sono rifiutate di partecipare alla conferenza di Ginevra, sostenendo che è impossibile iniziare una qualunque trattativa di pace senza la garanzia che Assad non farà parte di un futuro governo di transizione. Il governo siriano ha fatto sapere che non potrebbe partecipare ad alcun negoziato che avesse questa tra le sue precondizioni.

Il segretario di Stato americano John Kerry ha dichiarato che quello della SNC è stato un voto «coraggioso e nell’interesse di tutto il popolo siriano». Considerazioni simili sono state fatte dai ministri degli Esteri del Regno Unito e della Francia. Da diversi mesi i paesi occidentali e le Nazioni Unite stanno cercando di organizzare una conferenza di pace tra le forze governative e i ribelli. I precedenti tentativi, in genere, sono falliti per la difficoltà delle forze ribelli di accettare la possibilità di negoziare con Assad.

foto: Ahmed Jarba, al centro, capo della SNC e del governo provvisorio siriano. (AP Photo/Alastair Grant)