Burlando sui regali alla regione Liguria

Nei documenti dell’inchiesta sulle spese illegittime dei consiglieri regionali della Liguria c’è anche la trascrizione di un’intercettazione telefonica tra il presidente della regione Claudio Burlando, del Partito Democratico, e l’ex vicepresidente Nicolò Scialfa, dell’Italia dei Valori: dal testo, per una volta, emerge non solo il riprovevole atteggiamento di Scialfa sull’uso dei soldi pubblici ma anche il rigore di Burlando.

Burlando: «Qui non è solamente questione di leggi, di chiarezza, capisci. Qui bisogna avere un minimo di senso, cioè proprio un minimo di senso, perché sono troppi i casi per giustificarli come lo sbaglio di un impiegato. È un segnale di un normale andazzo e la gente penserà che è tutto così. Voi avevate un meccanismo per cui il capogruppo non sapeva come spendeva i soldi del gruppo, capisci che è una roba incredibile… Non è che siamo dei bambini piccoli e qualcuno deve pensare a noi. È talmente evidente il confine tra ciò che è pubblico e ciò che non lo è, io non ci credo a questa storia qua, Nicolò, questa è gente che ha vissuto a danni del contribuente, ma che commercialista e commercialista, nella presunzione che non ci fosse alcun controllo. È un elenco di duecento-trecento cose ragazzi, non una o due, belìn… ti è chiaro?».

Scialfa: «Infatti io non l’ho fatto, assolutamente…».

Burlando: «Io, per essere chiari, regalo delle bottiglie a Natale, ma le pago io. È un regalo personale, non istituzionale. Poi viene l’ambasciatore, no? E allora c’è uno scambio di doni, e quello è un regalo istituzionale. Io non ho mai pensato in otto anni, per dire, che l’olio che regalo o il regalino che faccio all’assessore sono istituzionali. Cioè quando tu fai un regalo come rappresentante di un ente, per carità, tutte cose modeste: un libro, diciamo, un auricolare, lascia perdere. Ma qui di cose ce ne sono centinaia, cen-ti-na-ia, i libri, ma io non so se li hai comprati te…».

Scialfa: «Quelli di politica sì…».

Burlando:«Ho capito, ma abbi pazienza: io compro e leggo un certo numero di libri, ma non è mica pensabile che uno compri… lì ci sono dei romanzi, Leopardi, io non lo so se questa cosa qui poi giuridicamente può essere…».

Scialfa: «Ma forse io ho capito male proprio all’inizio, quelli lì sono regali, attenzione, lì ci sono dei libri di politica».

Burlando: «Ma scusa, ma uno non è che può fare regali a chi capita… dipende chi è il destinatario. Perché se uno fa il regalo di Natale, come dire, a persone di varia umanità, che cazzo c’entra la rappresentanza?».

Scialfa: «È su questo che è nato l’equivoco, perché se vai a vedere gli importi, sono molto modesti… ».

Burlando: «Ma non c’entrano gli importi».