Arriva “Re/code”

Due dei più importanti giornalisti tecnologici al mondo hanno aperto un nuovo sito di news, dopo avere lasciato il Wall Street Journal, e hanno grandi ambizioni

Giovedì 2 gennaio Kara Swisher e Walt Mossberg, due dei più importanti giornalisti di tecnologia e nuovi media al mondo, hanno aperto Re/code, un nuovo sito di informazione che segna la fine della loro lunga collaborazione con il Wall Street Journal, sul quale gestivano AllThingsD, tra le più affidabili e rispettate fonti di informazione per conoscere le ultime novità su Internet e le cose che le stanno intorno. La nascita di Re/code ha suscitato interesse ed è stata molto seguita soprattutto negli Stati Uniti per la presenza di due giornalisti molto conosciuti che dopo anni di stretti rapporti con Dow Jones – l’azienda che controlla il Wall Street Journal e che a sua volta è controllata da News Corp – hanno deciso di provare la strada della testata indipendente senza forti legami con un altro editore.

Da AllThingsD a Re/code
AllThingsD esisteva dal 2007 ed era nato come una sorta di continuazione online delle conferenze “D: All things Digital”, organizzate ogni anno da Swisher e Mossberg per incontrare e intervistare i dirigenti e gli innovatori più importanti in ambito tecnologico. Le conferenze avevano, e hanno avuto fino allo scorso anno, un grande successo: sembrò quindi naturale affiancare a quel marchio un sito che si occupasse di tutto ciò intorno al digitale (“AllThingsD” sta per “all things digital”, che in inglese significa “tutte le cose legate al digitale”).

A metà settembre 2013, il Wall Street Journal ha annunciato di non avere trovato un accordo per rinnovare il contratto con i responsabili di AllThingsD, cosa che ha portato alla fine del sito, almeno nella sua forma classica. Il marchio è rimasto in mano a Dow Jones, che per ora non sembra essere intenzionato a utilizzarlo. A partire da inizio anno su AllThingsD non sono stati più pubblicati nuovi contenuti e tutti i rimandi e i link alla testata sono stati rimossi dalla prima pagina e da quelle di categoria del sito del Wall Street Journal. I vecchi articoli sono tutti accessibili, ma solo attraverso link diretto al contenuto, se si prova a collegarsi al dominio allthingsd.com si viene rimandati nella nuova sezione tecnologica WSJ.D.

Swisher e Mossberg
Kara Swisher ha 51 anni, si è laureata alla Georgetown University e si è fatta conoscere nei primi tempi del Web grazie a una serie di articoli pubblicati sul giornale universitario The Hoya. Ha poi scritto diversi libri su cose tecnologiche e dopo avere conosciuto Mossberg ha collaborato con lui alla creazione e alla gestione delle conferenze annuali “D: All Things Digital” e a AllThingsD. Sposata con la dirigente di Google Megan Smith, è stata autrice negli anni di numerosi scoop sulle società di Internet, a partire da quelli sui cambiamenti ai vertici di Yahoo.

Walt Mossberg ha 66 anni ed è uno dei giornalisti tecnologici più rispettati – e temuti – al mondo. Ha iniziato a collaborare con il Wall Street Journal negli anni Settanta e per oltre 20 anni ha tenuto la rubrica fissa “Personal Technology” sul giornale, nella quale recensiva prodotti e servizi. Oltre a gestirlo con Swisher, su AllThingsD manteneva un proprio blog dove pubblicava anche video e altri contenuti, comprese le interviste realizzate durante le conferenze annuali.

Re/code
Sotto molti punti di vista, Re/code è la naturale prosecuzione di AllThingsD. Tutti i 18 giornalisti a tempo pieno della vecchia redazione hanno lasciato il Wall Street Journal per seguire Swisher e Mossberg nella loro nuova iniziativa. I due hanno fondato una holding che si chiama Revere Digital e che è la prima azionista della nuova testata. I fondi sono stati messi, tra gli altri, da Windsor Media, una società di investimenti dell’ex capo di Yahoo Terry Semel, e da NBC Universal News Group. Entrambi sono soci di minoranza perché Swisher e Mossberg dopo anni sotto Dow Jones dicono di volere essere ancora più indipendenti. La presenza di NBC è molto importante perché prevede la possibilità di realizzare video e altri contenuti multimediali, che aiutino la testata a farsi conoscere rapidamente.

I fondatori di Re/code hanno spiegato che con il tempo il sito espanderà i temi di cui si occupa, cosa che con AllThingsD non era stato possibile fare più di tanto perché si sarebbe messo in concorrenza con altre sezioni del Wall Street Journal. Questo, hanno detto Swisher e Mossberg, è stato uno dei motivi che ha portato al mancato rinnovo del contratto lo scorso autunno. Tra le sezioni nuove ce n’è una dedicata alle soluzioni tecnologiche per la salute, dai braccialetti per registrare le proprie attività durante la giornata a sistemi più complessi per cure e terapie mediche.

Conferenze
Swisher e Mossberg hanno dovuto rinunciare al loro marchio, ma questo non significa che non rinnoveranno la tradizione delle conferenze annuali, una fonte importante di informazioni per gli addetti del settore e una risorsa economica fondamentale per i suoi organizzatori (un biglietto delle vecchie conferenze arrivava a costare fino a 5mila dollari). Il nuovo ciclo di conferenze si chiamerà “The Code Conference” e si terrà tra il 27 e il 29 maggio 2014. Tra i partecipanti ci saranno Sergey Brin, cofondatore di Google e responsabile della divisione Google[x] per lo sviluppo di nuovi prototipi, i CEO di BlackBerry, Intel e il cofondatore di Uber, il servizio per prenotare automobili con autista tramite smartphone.

WSJ.D
Il Wall Street Journal naturalmente continuerà a occuparsi di tecnologia anche senza la squadra di AllThingsD. Praticamente in contemporanea con la fine della vecchia testata, il giornale ha lanciato la nuova sezione online WSJ.D, la cui gestione è stata affidata a Jonathan Krim, responsabile dell’informazione tecnologica. Il WSJ organizzerà anche una serie di proprie conferenze il prossimo autunno, come spiega un breve comunicato di Krim in cui si facevano anche gli auguri a Swisher e Mossberg per la loro iniziativa, poi rimossi in un aggiornamento del pezzo.

Old e new media
La nascita di Re/code è solo l’ultima di una serie di cambiamenti e, in alcuni casi, stravolgimenti nel settore dell’informazione tecnologica. Nel passato recente ci sono state l’acquisizione di TechCrunch, blog diventato grande testata di informazione “tech e web”, da parte di AOL, la fondazione di The Information, sito realizzato dall’ex giornalista del Wall Street Journal Jessica Lessin che può essere letto solo in abbonamento (399 dollari l’anno) e il passaggio di David Pogue – altro storico giornalista di cose tecnologiche – dal New York Times a Yahoo per aprire una nuova sezione di informazione tecnologica.

È rilevante che due giornalisti molto conosciuti e apprezzati come Mossberg e Pogue abbiano fatto la stessa scelta: lasciare la carta per passare a testate che esistono solamente online, lasciare grandi gruppi editoriali a favore di soluzioni più indipendenti. Come ha spiegato Swisher in una recente intervista, questi cambiamenti dimostrano che il confine tra vecchi e nuovi media è ormai sparito: “chiamiamoli media e basta”.