• Sport
  • Venerdì 3 gennaio 2014

Il licenziamento di Chris Kluwe

Il giocatore di football americano che scrisse una famosa e colorita lettera a favore dei matrimoni gay ha detto di essere stato allontanato dalla squadra per via delle sue idee

MINNEAPOLIS, MN - NOVEMBER 11: on November 11, 2012 at Mall of America Field at the Hubert H. Humphrey Metrodome in Minneapolis, Minnesota. (Photo by Hannah Foslien/Getty Images) *** Local Caption *** =m#3;=v#3
MINNEAPOLIS, MN - NOVEMBER 11: on November 11, 2012 at Mall of America Field at the Hubert H. Humphrey Metrodome in Minneapolis, Minnesota. (Photo by Hannah Foslien/Getty Images) *** Local Caption *** =m#3;=v#3

Chris Kluwe, un giocatore professionista di football americano, ha raccontato sul sito Deadspin di essere stato molto probabilmente licenziato dai Minnesota Vikings, la sua vecchia squadra, a causa delle sue dichiarazioni a favore dei matrimonio tra le persone dello stesso sesso. Kluwe ha 32 anni, ha giocato nei Vikings per otto anni prima di essere licenziato a maggio 2013: ha spiegato che «onestamente non so per certo se il mio attivismo è il motivo per cui sono stato licenziato. Però io sono piuttosto sicuro che lo sia». A settembre 2012 si era parlato molto di Chris Kluwe e del suo sostegno ai matrimoni gay, dopo che aveva scritto una lettera piuttosto vivace e colorita per difendere Brendon Ayanbadejo dei Baltimore Ravens, criticato da un politico locale del Maryland per le sue posizioni a favore delle unioni gay.

Kluwe ha raccontato che dopo aver partecipato ad alcune iniziative e spot radiofonici a favore dei matrimoni gay con l’autorizzazione dell’ufficio legale dei Vikings, a settembre il capo allenatore Leslie Frazier lo convocò nel suo studio e gli disse che «dovevo starmene tranquillo e smetterla di parlare pubblicamente di questa cosa». In quel periodo Kluwe scoprì anche che il direttore delle pubbliche relazioni della squadra non gli passava le richieste di interviste sui matrimoni gay che gli venivano proposte attraverso i Vikings.

Il proprietario della squadra Zygi Wilf si era invece detto orgoglioso del suo impegno. Secondo Kluwe il responsabile del suo allontanamento sarebbe il coordinatore speciale della squadra Mike Priefer, che a un certo punto iniziò a parlare in modo astioso contro in gay in sua presenza. Un giorno, scrive Kluwe, Priefer disse: «Dovremmo radunare tutti i gay, mandarli su un’isola e poi bombardarli». Priefer aveva tra le altre cose il compito di giudicare le sue prestazioni, cosa che metteva Kluwe particolarmente a disagio facendogli temere per il suo posto in squadra.

Nel maggio 2013 Kluwe fu licenziato dall’amministratore generale dei Vikings, Rick Spielman, ufficialmente per via del suo rendimento sportivo. Kluwe spiega che in quell’anno le sue prestazioni furono nella media della sua carriera. Secondo il popolare sito Pro Football Focus, Kluwe ha concluso la stagione 2012 al 25esimo posto tra i punter della lega, giocando meglio alla fine della stagione rispetto che all’inizio. Nel 2010 e nel 2011 Kluwe era arrivato al 14esimo posto.

Kluwe conclude l’articolo dicendo che «Basandomi su quel che è successo nel 2012, penso di essere stato licenziato da Mike Priefer, un bigotto che non era d’accordo con la causa per cui lavoravo, e da due codardi Leslie Frazier e Rick Spielman, che sapevano entrambi che ero un buon punter e lo sarei rimasto nel prossimo futuro» ma che «non avevano abbastanza coraggio per opporsi a Priefer su argomento così delicato». Ha detto di aver atteso la fine della stagione prima di parlarne in pubblico per non turbare i suoi ex compagni dei Vikings, e anche per dimostrare che era ancora in grado di giocare a football, ma di non essere stato in grado di venire assunto in nessuna squadra. Kluwe dice di augurarsi che a Priefer non siano più affidati incarichi in una squadra di football.

Giovedì i Vikings hanno risposto a Kluwe dicendo che la squadra promuove la tolleranza anche nell’ambito del matrimonio gay e che il suo licenziamento è legato solo a ragioni sportive. È intervenuto anche Priefer, che ha respinto le accuse, ha detto di non tollerare alcun tipo di discriminazione e di avere persone gay nella sua stessa famiglia.

Foto: Chris Kluwe nel novembre 2012 (Hannah Foslien/Getty Images)