La nave incagliata al Polo Sud è stata evacuata

Un elicottero cinese ha portato in salvo 52 delle 74 persone a bordo (le altre rimangono lì e aspettano)

I passeggeri della nave “Akademik Shokalskiy”, incagliata al Polo Sud da otto giorni, sono stati portati in salvo da un elicottero cinese: sono 52, tra personale tecnico, stampa e turisti. Rimangono a bordo le 22 persone dell’equipaggio iniziale, che aspettano che la nave si disincagli.

La nave russa è partita il 7 dicembre scorso dalla Nuova Zelanda ed è incagliata nel ghiaccio a circa 160 chilometri dalla base permanente francese “Dumont d’Urville”, nella parte orientale dell’Antartide. La nave si trovava a 11 chilometri dalla ”Akademik Shokalskiy”, quando ha dovuto fermarsi a causa del ghiaccio troppo spesso. Le persone a bordo della “Akademik Shokalskiy” non hanno corso alcun particolare pericolo: ci sono ancora scorte di cibo sufficienti per diversi giorni.

Il tratto di mare in cui la nave è rimasta incagliata è solitamente navigabile in questo periodo dell’anno, ma si è rapidamente ghiacciato a causa di un’improvvisa bufera di neve e venti gelidi. Le vicende di questi giorni hanno trovato molto spazio su gran parte dei media internazionali: all’inizio, i toni allarmistici di una parte della stampa – quella più sensazionalistica – erano evidentemente contraddetti dall’umore dei membri dell’equipaggio nelle immagini e nei video che intanto arrivavano dalla nave, probabilmente la più “connessa” di sempre nella storia delle spedizioni polari.

Alla spedizione, tra gli altri, hanno partecipato due giornalisti del Guardian, Alok Jha e Lawrence Topham, e un professore dell’Università del New South Wales (Australia), Chris Turney, a capo della spedizione scientifica. Fin dall’inizio del viaggio – tramite account twitter e un canale dedicato, sul Guardian – hanno utilizzato diversi strumenti per documentare via satellite la spedizione e le sue difficoltà recenti, condividendo immagini e suoni anche sui social network (i versi delle foche leopardo, per esempio).