È morto l’ambasciatore palestinese a Praga
Jamal al-Jamal è stato ucciso da un'esplosione nella sua casa della capitale ceca: sembra sia stato un incidente, dice la polizia
Il capo della missione diplomatica palestinese in Repubblica Ceca, Jamal al-Jamal, è rimasto ucciso in un’esplosione nel suo appartamento di Praga, la capitale del paese. Il portavoce della missione palestinese, Nabil El-Fahel, ha detto a una radio locale che Jamal si trovava nella sua casa insieme alla famiglia, nel quartiere di Suchdol: a seguito dell’esplosione il diplomatico è stato portato in ospedale, poco dopo è morto. Non sono ancora chiare le cause dell’esplosione, ma la polizia ceca ha detto che non c’è nessuna prova che dimostrerebbe che sia stato qualcosa di diverso da un incidente. Jamal, 56 anni, si trovava a Praga solo dall’11 ottobre scorso.
Jamal si era trasferito da poco nella nuova casa a Praga. Una fonte anonima citata da Reuters ha detto: «Lui ha portato con sé una vecchia valigia nella nuova casa e quando l’ha aperta è esplosa». Secondo un sito di news locale invece l’esplosione sarebbe stata causata per avere maneggiato in maniera maldestra del materiale esplosivo. Nessun altro membro della famiglia è rimasto ferito e nessun segno dell’esplosione è visibile dalla strada di fronte all’edificio. La polizia ha circondato la casa di Jamal e ha bloccato l’accesso della via di fronte.
L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, che è riconosciuta dalle Nazioni Unite e da Israele come rappresentante legittimo della popolazione palestinese, ha diverse rappresentanze diplomatiche in diverse città europee, tra cui Praga.