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  • Mercoledì 6 novembre 2013

L’Afghanistan visto da Anja Niedringhaus

Le immagini di una fotografa tedesca che secondo l'Atlantic ha «un occhio incredibile per la luce e la composizione»

An Afghan man with his five children on his motorbike pays money to enter a park in Kandahar, southern Afghanistan, Friday, Nov 1, 2013. On Fridays, a day of weekly prayers, children and their families traditionally gather in one of the few parks. (AP Photo/Anja Niedringhaus)

An Afghan man with his five children on his motorbike pays money to enter a park in Kandahar, southern Afghanistan, Friday, Nov 1, 2013. On Fridays, a day of weekly prayers, children and their families traditionally gather in one of the few parks. (AP Photo/Anja Niedringhaus)

Anja Niedringhaus è una fotografa di Associated Press che, dal 2011, documenta la complicata storia dell’Afghanistan e la vita dei suoi abitanti: bambini su un motorino o mentre giocano a calcio, padri che baciano i figli, mercati di animali e militari armati. L’Atlanticche ha recentemente pubblicato il suo lavoro – ha scritto che Niedringhaus sa raccontare le storie delle persone in modo «forte e coerente, con un occhio incredibile per la luce e la composizione, e un livello di compassione che si mostra chiaramente attraverso le sue immagini».

Anja Niedringhaus è nata nel 1965 a Höxter, in Germania. Ha iniziato a lavorare come fotografa freelance a 17 anni mentre era ancora alle superiori. Nel 1989 ha documentato la caduta del muro di Berlino per il quotidiano tedesco Göttinger Tageblatt e l’anno seguente ha iniziato a lavorare come fotografa a tempo pieno per la European Pressphoto Agency a Francoforte. Nel 2001 è andata a New York per raccontare la situazione della città dopo l’11 settembre e poi è stata inviata per tre mesi in Afghanistan, dove ha raccontato la caduta dei talebani. Nel 2002 è stata assunta dall’agenzia fotografica Associated Press, per cui ha realizzato reportage dall’Iraq, Afghanistan, dalla Striscia di Gaza, Israele, Kuwait e Turchia. Nel 2005 ha vinto il premio Pulitzer nel fotogiornalismo per le fotografie realizzate durante la guerra in Iraq. Ha ricevuto molti altri premi e riconoscimenti e i suoi lavori sono stati esposti al Museo di Arte moderna di Francoforte e in altri musei.

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