Le scadenze di Enrico Letta

E quelle del suo governo, entro l'estate prossima

In una lunga intervista sulla Stampa il presidente del Consiglio Enrico Letta, rispondendo alle domande di Fabio Martini, parla dei movimenti populisti in Europa e in Italia («Le elezioni europee rappresentano il terreno migliore sul quale il Movimento Cinque stelle può esprimere il suo populismo»), di larghe intese («In Italia noi stiamo vivendo un momento straordinario»), del suo governo («Io lavoro perché si cambino le regole e (…) nel 2015 si torni a un confronto elettorale») e dei suoi prossimi obiettivi, dandosi qualche scadenza:

«Da noi ci sono tanti conservatori che dicono che questo Parlamento è delegittimato e quindi non può cambiare la Costituzione. In Italia serve un sistema, nel quale quando si vota, il cittadino elegge un Parlamento e non due con gli stessi poteri, come è oggi e nel quale siano presenti molti meno parlamentari. Obiettivi – lo ribadisco – che si raggiungono solo cambiando la Costituzione e dunque facendo le riforme, come del resto ci sprona a fare il presidente della Repubblica, Napolitano. Penso che entro l’estate possiamo chiudere la partita, con la riduzione dei parlamentari, la fine del bicameralismo, una nuova legge elettorale».