• Mondo
  • Lunedì 21 ottobre 2013

L’inquinamento di Harbin

Le foto della città nel nord-est della Cina avvolta dallo smog dove sono state chiuse le scuole e sospesi i voli dal suo aeroporto

HARBIN, CHINA – OCTOBER 21: (CHINA OUT) A woman walks along a road as heavy fog engulfs the city on October 21, 2013 in Harbin, China. Heavy fog has been lingering in northeast China since Monday, disturbing the traffic, worsening air pollution and forcing the closure of schools. (Photo by ChinaFotoPress/ChinaFotoPress via Getty Images)

HARBIN, CHINA – OCTOBER 21: (CHINA OUT) A woman walks along a road as heavy fog engulfs the city on October 21, 2013 in Harbin, China. Heavy fog has been lingering in northeast China since Monday, disturbing the traffic, worsening air pollution and forcing the closure of schools. (Photo by ChinaFotoPress/ChinaFotoPress via Getty Images)

Un fitto alone di smog avvolge da alcune ore la città di Harbin, che ha circa 11 milioni di abitanti e si trova nel nord-est della Cina. Il livello di PM 2,5 infatti – le polveri sottili dal diametro fino a 2,5 micrometri, estremamente piccole e, se inalate, pericolose per l’organismo – in alcune parti della città è arrivato fino a 1000 microgrammi al metro cubo. È un livello considerato molto pericoloso: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la concentrazione media di PM 2,5 non dovrebbe superare i 25 microgrammi al metro cubo, l’aria è considerata insana sopra i 100 microgrammi e quando raggiunge i 300 diventa tossica – in quel caso i bambini e gli anziani non dovrebbero uscire di casa.

Ad Harbin, secondo Reuters, il comune è stato costretto a chiudere le scuole, sospendere alcune tratte di autobus e interrompere i voli dall’aeroporto della città. Lo smog, in alcune zone, ha ridotto la visibilità fino a 10 metri, e secondo le previsioni la situazione non migliorerà entro le prossime 24 ore.

Negli ultimi anni il problema dell’inquinamento di alcune grandi città cinesi è gravemente peggiorato, a causa di un notevole sviluppo industriale incoraggiato dal governo che non ha previsto i danni ambientali che avrebbe provocato. Se ne parla da tempo sui media locali: il governo ha promesso che risolverà il problema, ma al momento non si vedono grandi miglioramenti.