• Mondo
  • Martedì 15 ottobre 2013

Il flop dell’auto meno costosa al mondo

In un anno le vendite della Nano in India sono calate del 40 per cento, ora Tata prova a rilanciare il marchio, ma secondo il Wall Street Journal non sarà facile

Workers wipe the low-cost Nano car manufactured by Tata of India, which owns British luxury brands Jaguar and Land Rover, during the 20th Indonesia International Motor Show 2012 in Jakarta on 22 September 2012. India's leading vehicle maker Tata Motors announced it had set up a wholly owned Jakarta-based subsidiary, PT Tata Motors Indonesia, to start selling vehicles next year. AFP PHOTO / Bay ISMOYO (Photo credit should read BAY ISMOYO/AFP/GettyImages)
Workers wipe the low-cost Nano car manufactured by Tata of India, which owns British luxury brands Jaguar and Land Rover, during the 20th Indonesia International Motor Show 2012 in Jakarta on 22 September 2012. India's leading vehicle maker Tata Motors announced it had set up a wholly owned Jakarta-based subsidiary, PT Tata Motors Indonesia, to start selling vehicles next year. AFP PHOTO / Bay ISMOYO (Photo credit should read BAY ISMOYO/AFP/GettyImages)

“Nano” è l’automobile meno costosa al mondo: dal 2009 viene prodotta dall’azienda indiana Tata e venduta nella stessa India a circa 2mila dollari. Dopo quattro anni dalla sua introduzione sul mercato però, secondo il Wall Street Journal, può essere definita «un fiasco»: a settembre le vendite sono calate del 40 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, e attualmente vengono venduti circa duemila modelli al mese (nel momento di massimo successo, nell’aprile del 2012, erano 10mila). È stato stimato che la fase di sviluppo dell’auto sia costata a Tata poco meno di 400 milioni di dollari, e altre centinaia di milioni sono state spese per produrne da 15mila a 20mila al mese, secondo calcoli che negli anni si sono rivelati troppo ottimistici.

La stessa azienda possiede anche i noti marchi di automobili di lusso Jaguar e Land Rover, acquistati dalla Ford nel 2008 per 2,3 miliardi di dollari. Sebbene a giugno le vendite dei modelli Jaguar e Land Rover siano aumentate dell’11 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, le entrate complessive della società sono scese del 23 per cento rispetto all’anno scorso: in agosto Tata ha venduto più o meno lo stesso numero di Nano e della berlina Jaguar XF, che costa circa circa 20 volte di più.

Secondo il Wall Street Journal, Nano non ha avuto il successo che ci si aspettava perché molte persone della classe media indiana, il target individuato da Tata, hanno preferito evitare di acquistare una macchina che li facesse sembrare poveri. Il modello base di Nano era stato progettato senza sistema di aria condizionata, cruscotto e impianto stereo, e con un unico tergicristallo sul parabrezza. Nel 2010 circolarono varie segnalazioni che alcuni modelli di Nano avessero preso fuoco da soli: Tata disse che il fatto non era provocato da nessun difetto di produzione, ma l’immagine dell’auto rimase compromessa. Secondo Delna Avari, un dirigente di Tata che si occupa di marketing, «quando una persona compra Nano, un sacco di gente gli chiede “Perché? Perché hai comprato quest’auto?”».

Negli ultimi mesi Tata ha investito molto per cambiare l’immagine della Nano: un nuovo modello dell’auto, Nano LX, costerà più di 3500 dollari e conterrà diversi miglioramenti: la forma esterna e gli interni sono stati riprogettati, e un impianto stereo con quattro casse di amplificatori verrà montato anche sui modelli base. Sulle televisioni indiane stanno inoltre andando in onda diversi spot per promuovere Nano il cui è slogan è «Celebrare la meraviglia»: Tata spera così di aumentare le vendite soprattutto fra chi ha meno di 35 anni. Secondo Avari molti giovani «non sono contenti di com’è al momento quest’auto, e hanno bisogno che nella loro prima macchina ci siano dentro alcune cose». Ankush Arora, il capo della divisione di automobili private di Tata, ha detto che «è difficile cambiare in un attimo l’opinione generale su una cosa: credo che ci metteremo un po’ di tempo».