• Italia
  • Mercoledì 9 ottobre 2013

Letta, Barroso e Alfano a Lampedusa

Hanno visitato l'hangar con le bare dei morti nel naufragio e poi il centro di accoglienza, e c'è stata anche qualche protesta: le foto

Mercoledì mattina sono arrivati a Lampedusa il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso; il presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta; il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano; il commissario degli Affari Interni dell’Unione Europea, Cecilia Malmstrom. I quattro hanno incontrato il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini e il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta. Ieri proprio Nicolini era stata parecchio polemica rispetto alla visita di Letta, Barroso e Alfano, dicendo: «se devono venire a Lampedusa solo per fare le condoglianze possono mandare una mail».

La prima tappa della visita è stata l’hangar dell’aeroporto dove sono state sistemate le oltre 200 bare dei corpi recuperati fino ad ora dal mare di fronte alle coste dell’isola (con i sette cadaveri recuperati questa mattina il bilancio del naufragio è di 296 morti, ma salirà ancora). Poi Alfano, Letta, Malmstrom e Barroso sono andati al centro di accoglienza dell’isola – quest’ultima tappa non era stata inserita nel programma ufficiale della visita, per ragioni di sicurezza. Al termine della visita Letta e Barroso hanno tenuto una conferenza stampa: Letta ha detto che per i morti di Lampedusa si terranno i funerali di stato, mentre Barroso ha detto che l’Europa metterà a disposizione dell’Italia ulteriori fondi, fino a 30 milioni di euro, per fronteggiare la situazione dei rifugiati.

I quattro sono stati accolti anche da alcune decine di residenti dell’isola che hanno urlato ripetutamente “Vergogna!” e “Assassini!”, riferendosi alle condizioni critiche in cui si trova il centro di accoglienza dell’isola, che ospita anche molti profughi arrivati nei giorni scorsi.