• Italia
  • Mercoledì 9 ottobre 2013

Il doppio incarico di Vincenzo De Luca

È sindaco di Salerno e viceministro – senza deleghe – del governo Letta: l'Antitrust ha aperto un procedimento, lui non vuole dimettersi

© Mauro Scrobogna / LaPresse
22-02-2010 Roma
Politica
Elezioni regionali - campagna elettorale Partito Democratico PD- presentazione candidati
Nella foto: Vincenzo De Luca (Campania)
© Mauro Scrobogna / LaPresse
22-02-2010 Rome
Politics
Regional election - debuting of Region Governor candidates for Democratic Party PD political movement 
In the picture: Vincenzo De Luca Campania Region Governor candidate for PD political movement
© Mauro Scrobogna / LaPresse 22-02-2010 Roma Politica Elezioni regionali - campagna elettorale Partito Democratico PD- presentazione candidati Nella foto: Vincenzo De Luca (Campania) © Mauro Scrobogna / LaPresse 22-02-2010 Rome Politics Regional election - debuting of Region Governor candidates for Democratic Party PD political movement In the picture: Vincenzo De Luca Campania Region Governor candidate for PD political movement

Martedì 8 ottobre l’autorità antitrust ha avviato un procedimento di incompatibilità per Vincenzo De Luca, contestandogli il doppio incarico di sindaco e sottosegretario. De Luca è stato eletto sindaco di Salerno il 20 maggio 2011 con il centrosinistra: è il suo quarto mandato. Il 2 maggio 2013 De Luca è stato nominato viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti del governo Letta, senza mai però ricevere le deleghe (per questo l’Antitrust lo definisce sottosegretario: la questione è più lunga, ci arriviamo).

L’Antitrust ha avviato il suo procedimento in base a due principali violazioni. La prima riguarda la legge n. 215 del 20 luglio 2004 (la cosiddetta legge Frattini sul conflitto d’interesse), in cui agli articoli 1 e 2 si dice che

«I titolari di cariche di governo, nell’esercizio delle loro funzioni (cioè il Presidente del Consiglio dei ministri, i Ministri, i Vice Ministri, i sottosegretari di Stato e i commissari straordinari del Governo) non possono ricoprire cariche o uffici pubblici diversi dal mandato parlamentare (…) e non inerenti alle medesime funzioni».

La seconda violazione riguarderebbe il mancato rispetto del decreto legge n.138 del 13 agosto 2011 (convertito nella legge n.148 il 14 settembre) sull’incompatibilità tra le cariche pubbliche elettive e i ruoli di governo nazionale. Nel decreto si legge:

«Le cariche di deputato e di senatore, nonché le cariche di governo di cui all’articolo 1, c. 2, della citata legge n. 215 del 2004, sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi, alla data di indizione delle elezioni o della nomina, popolazione superiore a 5.000 abitanti».

Il procedimento dell’Antitrust si concluderà il prossimo 30 novembre. De Luca ha detto che l’Antitrust «sta approfondendo la situazione e adempie al suo compito» ma in un’intervista a Rete News 24 ha accusato Letta di lasciarlo in una situazione di «empasse». De Luca dice: «È l’attribuzione delle deleghe che dà piena effettività alle funzioni. Allo stato, però, pur avendo giurato nelle mani di Letta, non ho ricevuto alcuna delega». E ha aggiunto: «La responsabilità è unicamente di Enrico Letta. Prima ho atteso che passassero le emergenze internazionali, poi la questione IMU, poi ancora i viaggi all’estero, infine c’è stata l’attenzione politica della scorsa settimana, ma ora basta. Ora è arrivato momento di decidere». De Luca accusa dunque Letta di violare a sua volta la legge 81 del 2001, che individua proprio nel presidente del Consiglio la responsabilità di proposta delle deleghe.

Per questo motivo l’Antitrust attribuisce a De Luca il ruolo di “sottosegretario”, non ritenendo perfezionato l’iter di nomina a vice ministro. Entrambi gli incarichi sono comunque incompatibili con quello di sindaco: la questione della non attribuzione delle deleghe non avrebbe dunque alcuna conseguenza per l’Antitrust, bensì sul ruolo politico dello stesso De Luca. Già il 13 agosto l’Autorità aveva invitato il sindaco di Salerno a risolvere la questione entro 30 giorni. De Luca aveva risposto l’11 settembre informando l’Autorità «che, nella seduta del 2 settembre 2013, il Consiglio comunale, non pronunciandosi definitivamente sull’incompatibilità, aveva demandato la questione alla Commissione consiliare permanente “Statuto”, per esprimere il relativo parere in argomento, riservando, all’esito, le successive determinazioni di questo consesso». L’Autorità, scaduto il termine dei 30 giorni, ha comunque deciso di avviare il procedimento.

Report si è occupato della questione il primo ottobre, concludendo che “il ragionamento di Vincenzo De Luca è: perché devo smettere di fare il sindaco quando come viceministro non ho le deleghe?”. De Luca dice che il tutto si deve a uno «scontro di potere» e che lui dovrebbe essere viceministro per trovare un «punto di equilibrio» politico, visto che il ministro è Lupi del PdL. Al contrario, pare che Lupi non abbia ancora affidato le deleghe a De Luca perché questo non si è dimesso da sindaco. In altre circostanze De Luca ha detto che non si dimette da sindaco di Salerno perché «si scioglierebbe anche il consiglio comunale e sarebbe irresponsabile, si paralizzerebbe l’attività amministrativa» e che non si dimette da viceministro «perché sono l’unico rappresentante del Sud in un settore operativo». De Luca dice anche che «la norma è assurda, in Francia fanno i presidenti del Consiglio e i sindaci. Serve a non perdere il contatto con la realtà, a non perdere la testa».

Foto: Vincenzo De Luca, nel 2010 (© Mauro Scrobogna / LaPresse)