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  • Lunedì 7 ottobre 2013

Netanyahu e i jeans degli iraniani

Ha detto che se in Iran i giovani fossero liberi «potrebbero indossare jeans e ascoltare musica occidentale», suscitando smentite fotografiche online

An Iranian boy wears western style clothes as he sits next to a mannequin with a sign that reads "national chador" (veil) in an open market in south Tehran, Iran on Sept. 16, 2007. The shops in north Tehran are full of Western pop music and movies _ the latest Harry Potter film, even 'The Simpsons'. Young women stroll the streets in skinny jeans and short coats, their heads barely covered, arm-in-arm with boys in muscle shirts and spiky hair. It is the paradox of Tehran today _ a city and people surprisingly cosmopolitan and far different from Western stereotypes, paired with an ultraconservative government working to consolidate its power and at sharp odds with the West. (AP Photo/Hasan Sarbakhshian)
An Iranian boy wears western style clothes as he sits next to a mannequin with a sign that reads "national chador" (veil) in an open market in south Tehran, Iran on Sept. 16, 2007. The shops in north Tehran are full of Western pop music and movies _ the latest Harry Potter film, even 'The Simpsons'. Young women stroll the streets in skinny jeans and short coats, their heads barely covered, arm-in-arm with boys in muscle shirts and spiky hair. It is the paradox of Tehran today _ a city and people surprisingly cosmopolitan and far different from Western stereotypes, paired with an ultraconservative government working to consolidate its power and at sharp odds with the West. (AP Photo/Hasan Sarbakhshian)

Intervistato da BBC Persian, il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha detto tra le altre cose che l’Iran è guidato da un «governo settario» che limita fortemente le libertà dei cittadini: in particolare Netanyahu ha detto che se gli iraniani fossero «veramente liberi, potrebbero indossare i jeans, ascoltare musica occidentale e partecipare a libere elezioni». Nelle ultime 24 ore sui social network tanti giovani iraniani hanno inviato risposte a Netanyahu pubblicando le loro fotografie mentre indossano jeans e ascoltano musica dall’iPhone o dall’iPod, smentendo e prendendo in giro le sue affermazioni (quantomeno quelle sui jeans e la musica: elezioni e diritti civili sono già faccende ben più complicate).

Nell’intervista Netanyahu ha anche parlato delle proteste contro il governo di Teheran del 2009 – a seguito di elezioni considerate truccate da molti iraniani – in cui morirono decine di persone e tra loro anche un ragazza, Neda Agha-Soltan, diventata poi il simbolo dei giovani che manifestavano. Il presidente israeliano ha detto di aver visto Neda «soffocare nel suo stesso sangue» nel video che circolò moltissimo online. Su Twitter gli è stato fatto notare che «ha detto di aver visto la morte di Neda ma non ha notato che indossava dei jeans».

Per Israele la politica iraniana, in particolare quella estera, riguarda direttamente la propria sicurezza nazionale, specie per i legami del governo di Teheran con il movimento libanese Hezbollah e l’organizzazione palestinese Hamas, entrambi nemici di Israele. Martedì 1 ottobre Benjamin Netanyahu aveva parlato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York definendo il presidente iraniano Rouhani «lupo travestito da pecora» e dissociandosi dai tanti che hanno mostrato interesse e curiosità per le sue recenti aperture diplomatiche soprattutto nei confronti degli Stati Uniti. Durante il suo discorso alla stessa Assemblea, Rouhani si era detto disponibile a iniziare un dialogo sul programma nucleare iraniano e sulla possibilità di concedere maggiori libertà alla popolazione dell’Iran: tra queste, recentemente si è parlato molto di accesso libero al web (oggi molto limitato).