Ha vinto Letta, per il momento

Il governo ha avuto la fiducia, alla fine l'ha votata a sorpresa anche Berlusconi: ma c'è stata una scissione nel centrodestra e rimangono aperte molte questioni

Italian Premier Enrico Letta prepares to deliver his speech at the Senate, in Rome, Wednesday, Oct. 2, 2013. Letta was putting his government's survival to confidence votes in Parliament on Wednesday amid a divisive split in Silvio Berlusconi's party that could at least temporarily save his fragile ruling coalition. (AP Photo/Gregorio Borgia)
Italian Premier Enrico Letta prepares to deliver his speech at the Senate, in Rome, Wednesday, Oct. 2, 2013. Letta was putting his government's survival to confidence votes in Parliament on Wednesday amid a divisive split in Silvio Berlusconi's party that could at least temporarily save his fragile ruling coalition. (AP Photo/Gregorio Borgia)

Il governo Letta ha ottenuto la fiducia sia del Senato – 235 favorevoli, nessun astenuto e 70 contrari – che della Camera – 435 favorevoli e 162 contrari. Alla fine della giornata, quindi, tutte le forze che hanno sostenuto il governo Letta fin qui continueranno a sostenere il governo Letta, almeno per il momento. Questa è apparentemente la prima conclusione della giornata, durante la quale il presidente del Consiglio ha chiesto – e ottenuto – la fiducia descrivendo un programma molto vasto e molto ambizioso, specie considerate le difficoltà incontrate dal governo fino a questo momento. In serata comunque Napolitano ha diffuso una nota, chiedendo che non «si riapra un quotidiano gioco al massacro» nei confronti di Letta e del suo governo.

Le cose però sono più complicate. Questa conclusione, che fino a una settimana fa sarebbe sembrata scontata, in realtà non lo è stata: più volte negli ultimi giorni Berlusconi aveva detto che il PdL avrebbe votato la sfiducia al governo Letta e questa mattina lo stesso gruppo parlamentare del PdL aveva deciso così votando a maggioranza. Nonostante tutto questo, nonostante Brunetta e altri dirigenti avessero detto fino a pochi prima che il PdL avrebbe votato la sfiducia, intorno alle 13 lo stesso Silvio Berlusconi è intervenuto in aula per annunciare il contrario.

La complicata e improvvisa decisione di Berlusconi con ogni probabilità si deve al fatto che un gruppo di parlamentari del PdL guidati dal vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano – 25 al Senato e circa 20 alla Camera, stando ai numeri circolati oggi – ha annunciato l’intenzione di uscire dal partito e votare la fiducia al governo Letta a prescindere dalle decisioni di Berlusconi e del PdL. Chi sta tentando di capirci qualcosa sostiene che piuttosto che perdere – e diventare così ininfluente – Berlusconi abbia deciso all’ultimo minuto di seguire Alfano (che soltanto stamattina il Giornale definiva “traditore”), almeno per il momento.

Sebbene sia indubbio che dal punto di vista politico il vincitore della giornata sia Enrico Letta, il cui governo resta in piedi quando fino a pochi giorni fa non era del tutto scontato, molte questioni rimangono aperte. Bisogna ancora capire se e quante saranno le persone che usciranno dal PdL, se formeranno un gruppo parlamentare sia alla Camera che al Senato; bisogna capire cosa farà il PdL ora che il suo sostegno al governo Letta è probabilmente ininfluente; bisogna capire cosa deciderà di fare Enrico Letta col PdL, che fino a poche ore fa era determinato a far cadere il suo governo e oggi dice di voler lo sostenere ancora. E poi bisogna capire se questo governo, da qualsiasi maggioranza sia sostenuto, possa ottenere gli obiettivi ambiziosi descritti da Letta al Parlamento: ma questo è un altro e vecchio discorso.

foto: AP Photo/Gregorio Borgia