Air France – KLM controllerà Alitalia?

La compagnia aerea italiana non ha mai risolto i suoi problemi, anzi, e gli ultimi sviluppi potrebbero di nuovo mettere sotto accusa le scelte del governo Berlusconi

Lunedì 23 settembre si è riunito il consiglio di amministrazione di Air France – KLM (la società creata nel 2004 con la fusione delle due compagnie aeree francese e olandese) per discutere la situazione di Alitalia e la possibilità di aumentare la propria partecipazione nella compagnia aerea italiana (di cui possiede il 25% dal 2009), che non se la sta cavando molto bene a causa di un forte indebitamento. Air France ha preso tempo, chiedendo informazioni più dettagliate sullo stato di Alitalia al suo consiglio di amministrazione, che si riunirà giovedì 26 settembre. Secondo il giornale Les Echos, Air France starebbe valutando la possibilità di ristrutturare il debito di Alitalia in vista di una possibile iniziativa per assumerne il controllo. Air France al momento ha una quota del 25 per cento in Alitalia e potrebbe passare al 50 per cento.

La storia di Alitalia degli ultimi anni è stata molto problematica. La vecchia Alitalia era stata privatizzata nel 1996 dal governo Prodi, ma il Tesoro mantenne una partecipazione di maggioranza nella compagnia. A causa di scelte imprenditoriali inefficaci e della crisi del mercato aereo, nel 2006 Alitalia era prossima al fallimento e per salvarla il governo Prodi mise in vendita una parte delle quote ancora detenute dal Tesoro. Fu un disastro: nessuno si fece avanti e nel 2007 il governo Prodi provò a vendere la società tramite una trattativa diretta con Air France – KLM. L’accordo previsto da 1,7 miliardi di euro non andò in porto a causa di problemi sindacali e della successiva contrarietà del governo Berlusconi, che determinarono la conseguente rinuncia di Air France.

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La vecchia compagnia aerea ha terminato di esistere nei primi giorni del 2009, quando partì il primo volo della nuova Alitalia – Compagnia Aerea SpA, l’attuale società nata mettendo insieme le parti ancora buone della vecchia. Nell’estate del 2008 era stata costituita la Compagnia Aerea Italiana (CAI) per rilevare il marchio Alitalia e la parte ancora sana della società. L’operazione fu duramente criticata dall’opposizione di centrosinistra e da diversi analisti perché di fatto era meno vantaggiosa rispetto a quella proposta in precedenza da Air France. Grazie all’appoggio del governo Berlusconi CAI concluse l’affare con un miliardo di euro e il taglio di 7mila dipendenti, cui furono garantiti 7 anni di cassa integrazione pagata dallo stato. Nel 2009 Air France – KLM ha acquistato il 25 per cento del capitale della società pagandola circa 322 milioni di euro. Nonostante diversi accordi commerciali, Alitalia nei quattro anni seguenti ha continuato ad avere forti perdite a causa della crisi economica internazionale, della concorrenza delle linee low cost e, sulla tratta Roma – Milano (la più redditizia), dell’alta velocità ferroviaria.
Gli sviluppi di ieri sono raccontati da Stefano Montefiori sul Corriere della Sera.

Air France-Klm prende tempo. Nel giorno in cui il ministro dei Trasporti italiano Maurizio Lupi ha preso posizione spingendo per la soluzione franco-olandese alla crisi Alitalia — «Non ci sono preclusioni del governo a un passaggio di Air France-Klm dal 25% al 50%» —, il consiglio di amministrazione della compagnia riunito a Parigi fino a tarda sera non è riuscito ad arrivare a una decisione, bloccato dalla divisione al suo interno tra favorevoli e contrari a un aumento dell’impegno nella compagnia italiana.

I più scettici sono gli olandesi di Klm, che preferirebbero investire risorse in mercati emergenti e non in una compagnia del Sud Europa appesantita da un miliardo di debiti, oltretutto in una fase che vede Air France-Klm già impegnata duramente a ridurre il debito proprio (è stato appena annunciato un nuovo piano di riduzione di 2800 posti di lavoro con partenze volontarie). E anche il presidente francese del gruppo, Alexandre de Juniac, è molto meno entusiasta di un avvicinamento ulteriore con Alitalia rispetto al predecessore Jean-Cyril Spinetta, che ha lasciato la compagnia il primo luglio scorso e che era stato il grande fautore della fusione.

Alla fine di una lunga riunione cominciata alle 18 di ieri, il comunicato dell’azienda è molto stringato: «Il Consiglio di amministrazione di Air France-Klm riunito il 23 settembre è stato informato della situazione di Alitalia per come è percepita dalla direzione generale del gruppo. Il Consiglio ha considerato indispensabile ricevere le informazioni che dovrebbero essere fornite dalla direzione generale di Alitalia, in occasione della riunione del prossimo consiglio di amministrazione della compagnia italiana». Giovedì 26 diventa quindi un giorno chiave: si riunisce il board di Alitalia, e il ministro italiano Lupi incontra a Parigi il collega francese Frédéric Cuvillier per parlare appunto del destino della compagnia aerea (e della Tav Torino-Lione).

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