Il PD ritirerà l’appoggio alla giunta siciliana di Rosario Crocetta

Con un voto a maggioranza la direzione del partito ha chiesto ai suoi assessori di dimettersi

Il Pd ritira il sostegno in Sicilia al governo di Rosario Crocetta. La direzione ha votato a maggioranza la relazione del segretario regionale Giuseppe Lupo; soltanto sette i voti contrari. Con questo voto, il partito chiede ai quattro assessori che lo rappresenta in giunta di dimettersi: si tratta di Luca Bianchi (Economia), Nelli Scilabra (Formazione), Mariella Lobello (Ambiente) e Nino Bartolotta (Infratrutture). Chi non lo farà rimarrà a titolo personale e sarà deferito ai garanti del partito.
Tutti i dirigenti hanno attaccato il presidente della Regione, assente per stare vicino ai suoi uomini della scorta rimasti feriti nel grave incidente stradale di sabato, ‘colpevole’ di non volere acconsentire al rimpasto chiesto a gran voce dal Pd.
Tra i più duri il deputato regionale Antonello Cracolici che nel suo intervento spiega: “non nascondo di provare una certa sofferenza in questa discussione. Si è sviluppata una divaricazione alimentata e sostenuta da alcuni ‘tifosi’ affinchè si determinasse il punto di rottura”.
Poi l’attacco frontale a Crocetta: “io non penso che il Pd si assuma la responsabilita’ di rompere con il suo presidente, ma è il presidente Crocetta che si è assunto la grave responsabilità di denigrare e di deridere il suo partito. Raramente si è visto qualcuno che con pervicacia fa di tutto per separare il Pd dai suoi elettori. Crocetta ha pensato di affrontare i problemi della Regione con una deriva personalistica”. E ha criticato il governatore per “la valanga di insulti” nei confronti del Pd. Poi, Cracolici ha ribadito che il rimpasto “non è una questione di poltrone. Qualcuno vorrebbe far credere che io o il segretario Giuseppe Lupo volessimo una poltrona d’assessore. Ma non è così. Crocetta non ha la patente morale per dare la patente a nessuno. In questa regione fa tutto lui, decide chi è il buono o chi è il cattivo. Tutto con la logica di provare a mettere le persone contro”. Il senatore de ‘Il Megafono’ Giuseppe Lumia tenta di gettare acqua sul fuoco e di fare da ‘mediatore’, rispondendo al segretario Giuseppe Lupo che poco prima aveva lanciato un aut aut dicendo: “chi sta nel Megafono non può stare nel Pd”.

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