• Mondo
  • Martedì 17 settembre 2013

Facebook e Twitter sbloccati in Iran, ma per poco

Per qualche ora sono tornati accessibili, ma nonostante le speranze degli utenti era un "problema tecnico"

Iranian President Hassan Rowhani attends a session of the Assembly of Experts in Tehran on September 3, 2013. Iran's Assembly of Experts is a body that selects the supreme leader and supervises his activities. AFP PHOTO/BEHROUZ MEHRI (Photo credit should read BEHROUZ MEHRI/AFP/Getty Images)
Iranian President Hassan Rowhani attends a session of the Assembly of Experts in Tehran on September 3, 2013. Iran's Assembly of Experts is a body that selects the supreme leader and supervises his activities. AFP PHOTO/BEHROUZ MEHRI (Photo credit should read BEHROUZ MEHRI/AFP/Getty Images)

Dalla sera di lunedì 16 settembre fino alla mattina di martedì 17 Twitter e Facebook sono stati accessibili in Iran, per la prima volta dalle proteste contro l’ex presidente Mohamed Ahmadinejad durante le elezioni presidenziali del 2009.

Secondo molte testimonianze di utenti iraniani, per diverse ore l’accesso ai social network è stato possibile senza usare reti VPN, Virtual Private Network, reti di telecomunicazioni private usate molto in Iran per aggirare la censura online. Molti utenti iraniani e giornalisti stranieri avevano creduto alla possibilità che il governo avesse deciso definitivamente di liberare l’accesso ai social network ma in mattinata i blocchi sono stati ripristinati e l’agenzia di stampa semi-ufficiale Mehr ha spiegato che lo sblocco temporaneo è stato dovuto a un problema tecnico che è stato risolto in breve tempo.

Lunedì sera il libero accesso a Twitter era stato segnalato – e celebrato – anche dagli inviati in Iran di diversi giornali occidentali, tra cui Jason Rezaian del Washington Post e Thomas Erdbrink del New York Times. Molte testimonianze sono state raccolte da Jillian York, direttore dell’organizzazione non governativa per le libertà civili Electronic Frontier Foundation.

 

Il temporaneo sblocco dell’accesso a Twitter e Facebook era sembrato in qualche modo atteso, viste le dichiarazioni del nuovo presidente iraniano, il religioso Hassan Rouhani, sulla possibilità di avviare politiche più moderate e riformiste rispetto al passato. Nelle ultime settimane Rouhani aveva segnalato che ci sarebbero stati grandi cambiamenti rispetto alla precedente amministrazione guidata da Ahmadinejad, soprattutto riguardo all’uso di Twitter e Facebook. Rouhani aveva descritto Facebook come un “fenomeno benvenuto”, e aveva sostenuto pubblicamente l’inutilità dei filtri sul web: «Nell’era della rivoluzione digitale, nessuno può vivere o governare in quarantena», aveva detto Rouhani alla popolare rivista iraniana per giovani Checheragh prima del suo insediamento ufficiale alla presidenza del paese.

Lo stesso Rouhani ha un account Twitter che viene usato con una buona frequenza, e nelle ultime settimane molti funzionari della sua amministrazione hanno iniziato a usare regolarmente sia Twitter che Facebook. Ad esempio il 5 settembre scorso il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, aveva twittato un messaggio di auguri per il Rosh Hashanah, il capodanno ebraico – un fatto insolito sia per il mezzo scelto sia perché Iran e Israele hanno una lunga storia di rapporti diplomatici molto tesi.

foto: il presidente dell’Iran Hassan Rouhani (BEHROUZ MEHRI/AFP/Getty Images)