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  • Venerdì 13 settembre 2013

Come funziona la ripartizione dei diritti tv tra le squadre di Serie A

Un'infografica mostra in base a quali criteri le squadre di calcio italiane si spartiscono i soldi incassati dalle televisioni

I criteri che regolano l'attuale ripartizione dei diritti tv per la serie A
I criteri che regolano l'attuale ripartizione dei diritti tv per la serie A

La spartizione tra le squadre di Serie A degli introiti ricavati dalla cessione dei diritti per la trasmissione televisiva delle partite è regolata dal 2008 dalla cosiddetta legge Melandri-Gentiloni.

Questa legge stabilisce che la cifra incassata dalla Lega Serie A – 966,2 milioni di euro nella scorsa stagione – venga decurtata di un 10 per cento destinato ai settori giovanili e al calcio dilettantistico, di un ulteriore 0,5 per cento da destinare all’Autorità garante per le comunicazioni e di una parte ancora inferiore per le squadre di Serie B. La parte restante – 865,35 milioni di euro, nella scorsa stagione – si divide secondo i criteri individuati dalla legge:

– il 40 per cento viene distribuito in parti uguali tra tutte le squadre;
– il 30 per cento viene distribuito proporzionalmente alle squadre sulla base dei loro tifosi e dei residenti delle loro città
– il 30 per cento viene distribuito in base ai risultati dell’ultima stagione, di quelli degli ultimi cinque anni e di quelli dal 1946 fino alla sestultima stagione

L’infografica di seguito lo mostra in modo più chiaro. In questo momento chi ottiene più soldi è la Juventus, seguita nell’ordine da Milan, Inter, Napoli, Roma, Lazio, Fiorentina e Udinese. L’attuale criterio è contestato da alcune società, soprattutto le più ricche, e più volte negli ultimi mesi si è parlato di una sua revisione o sostituzione.

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