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  • Lunedì 9 settembre 2013

L’intervista a Bashar al Assad

Il presidente siriano ha negato col giornalista di CBS Charlie Rose di avere ordinato l'uso di armi chimiche, e si è detto intenzionato a rispondere in caso di attacco

This image made from video shows Syrian President Bashar Assad during an interview broadcast on Al-Manar Television on Thursday, May 30, 2013. Syrian President Bashar Assad on Thursday was quoted as saying his regime has received from Russia a first shipment of sophisticated anti-aircraft missiles — game-changing weapons that are bound to further raise regional tension, particularly with Israel whose defense chief has called them a threat. Assad made the comments about the arrival of the long-range S-300 air defense missiles in an interview with Lebanon's Hezbollah-owned TV station Al-Manar, to be aired later Thursday. The station sent the remarks to journalists in a text message ahead of the broadcast and confirmed them in a phone call. (AP Photo/Al-Manar Television via AP video)
This image made from video shows Syrian President Bashar Assad during an interview broadcast on Al-Manar Television on Thursday, May 30, 2013. Syrian President Bashar Assad on Thursday was quoted as saying his regime has received from Russia a first shipment of sophisticated anti-aircraft missiles — game-changing weapons that are bound to further raise regional tension, particularly with Israel whose defense chief has called them a threat. Assad made the comments about the arrival of the long-range S-300 air defense missiles in an interview with Lebanon's Hezbollah-owned TV station Al-Manar, to be aired later Thursday. The station sent the remarks to journalists in a text message ahead of the broadcast and confirmed them in a phone call. (AP Photo/Al-Manar Television via AP video)

Charlie Rose, giornalista del canale televisivo statunitense CBS, ha intervistato il presidente siriano Bashar al Assad in relazione alla guerra in Siria e al discusso – e presunto – uso di armi chimiche a Damasco da parte del regime lo scorso 21 agosto. Durante l’intervista, in parte anticipata domenica 8 settembre nel programma “Face the Nation” e che sarà trasmessa lunedì, Assad ha negato di nuovo che il suo governo abbia fatto uso di armi chimiche contro i civili, sostenendo che, al contrario, sarebbero state usate dai ribelli.

Assad ha detto di essere pronto a rispondere con la forza, nel caso in cui l’Occidente e i suoi alleati decidessero di intervenire militarmente in Siria – ipotesi su cui si sta discutendo concretamente da almeno due settimane. Il presidente siriano non ha negato né confermato la presenza di armi chimiche nel paese, ma ha aggiunto che se queste esistono, si trovano sotto un “controllo centralizzato” da parte del governo di Damasco.

La questione sull’uso delle armi chimiche è diventata centrale nel dibattito sulla Siria da quando è stata individuata dall’amministrazione di Barack Obama come “linea rossa” per un intervento militare nel paese. Secondo i ribelli e alcuni stati oggi nemici di Assad, tra cui Stati Uniti e Francia, l’attacco del 21 agosto è stato il primo episodio dell’uso di armi chimiche su larga scala da parte del regime: avrebbe causato, dice il governo statunitense, almeno 1.429 morti e migliaia di feriti e sarebbe stato un grave crimine internazionale, di una portata tale da richiedere l’intervento esterno in difesa della popolazione siriana.

La situazione sulla Siria per ora rimane in stallo: dopo la bocciatura da parte del parlamento britannico di un intervento militare sostenuto dal primo ministro conservatore David Cameron, i due stati occidentali ancora schierati apertamente a favore di un intervento contro Assad sono Francia e Stati Uniti: il governo francese ha però detto di non voler intervenire senza un qualche coinvolgimento degli americani, mentre il voto del Congresso statunitense su un possibile intervento è fissato per questo mercoledì. Obama ha annunciato un discorso alla nazione martedì sera (alle tre di notte di mercoledì in Italia).