«Possibile che non ci sia vita oltre?»

Un disperato direttore della Stampa difende il governo e commenta "lo spreco di risorse ed energie degli annunci di crisi"

Italian Prime Minister Enrico Letta answers next to Ireland's Prime minister Enda Kenny (useen) during a press conference after their meeting on June 10, 2013 at Palazzo Chigi in Rome. AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO (Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)
Italian Prime Minister Enrico Letta answers next to Ireland's Prime minister Enda Kenny (useen) during a press conference after their meeting on June 10, 2013 at Palazzo Chigi in Rome. AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO (Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

Mario Calabresi, direttore della Stampa, commenta accoratamente lunedì in prima pagina “lo spreco di risorse ed energie” creato dal trascinarsi dei giorni politici in annunci di imminenti crisi di governo (spreco a cui, per dir la verità, non si sottraggono i quotidiani e anzi).

Che spreco di risorse e di energie. Gli annunci di una imminente crisi di governo provocano incredulità e sconforto: di tutto avremmo bisogno tranne che di gelare i fili d’erba della ripresa, di affogare nel caos e nelle paure i primi segnali positivi che la nostra economia mostra da anni.
Invece si sta materializzando la minaccia di buttare via, ancora una volta, progetti, iniziative, accordi e testi di legge che sono stati costruiti faticosamente in questi quattro mesi. Prendete un pezzo qualunque della vostra vita che ha bisogno urgente di essere aggiustato, dalla scuola dei vostri figli ai crediti che devono essere pagati all’azienda in cui lavorate, e immaginate di rinviare tutto. Di schiacciare il pulsante pausa per ripiombare in una nuova campagna elettorale dopo pochi mesi non solo di governo ma anche di legislatura.
Se questo succedesse a causa di uno scontro insanabile sulle ricette per governare il Paese allora saremmo costretti a comprenderlo, ma qui invece non ci sono tracce di un’agenda alternativa, di un programma politico diverso per il futuro dell’Italia.

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