Dite ciao all’olinguito

È stato scoperto un nuovo carnivoro, ed è una cosa piuttosto rara: viene descritto come un incrocio tra un procione e un orsetto

This undated handout photo provided by Mark Gurney shows a olinguito. Imagine a raccoon with a teddy bear face that is so cute it's hard to resist, let alone overlook. But somehow science did _ until now. Researchers Thursday announced a rare discovery of a new species of a mammal that belongs to the grouping of large creatures that include dogs, cats and bears: the olinguito. The raccoon-sized critters leap through the trees of the cloud forests of Ecuador and Colombia at night, according to a Smithsonian researcher who has spent the past decade tracking them. (AP Photo/Mark Gurney)
This undated handout photo provided by Mark Gurney shows a olinguito. Imagine a raccoon with a teddy bear face that is so cute it's hard to resist, let alone overlook. But somehow science did _ until now. Researchers Thursday announced a rare discovery of a new species of a mammal that belongs to the grouping of large creatures that include dogs, cats and bears: the olinguito. The raccoon-sized critters leap through the trees of the cloud forests of Ecuador and Colombia at night, according to a Smithsonian researcher who has spent the past decade tracking them. (AP Photo/Mark Gurney)

Un gruppo di scienziati americani ha scoperto una nuova specie di carnivoro, la prima nell’emisfero occidentale negli ultimi 35 anni: l’animale si chiama “olinguito” e viene descritto come un incrocio tra un procione e un orsetto. L’annuncio è stato fatto giovedì a Washington D.C,, negli Stati Uniti: lo zoologo Kristofer Helgen, responsabile della sezione dedicata ai mammiferi dello Smithsonian National Museum of Natural History, ha presentato le prove anatomiche e del DNA della scoperta della nuova specie.

L’olinguito, il cui nome scientifico è Bassaricyon neblina, appartiene alla famiglia dei Procionidi, dell’ordine dei Carnivori, che comprende 14 specie e 77 sottospecie. È lungo circa 35 centimetri, pesa meno di un chilo, ha il pelo color rosso-marrone e vive nelle foreste della Colombia e dell’Ecuador, tra i 1.500 e i 3.000 metri sopra il livello del mare. Gli scienziati hanno definito la sua scoperta «incredibilmente rara» per il Ventunesimo secolo.

Ci sono voluti dieci anni per scoprirlo e gli sforzi di una squadra di scienziati messa insieme da Helgen. Nel 2003 Helgen stava analizzando la pelle e le ossa di un animale conservato al Chicago Field Museum e si rese conto che non assomigliava a nessuna specie di sua conoscenza. L’animale era presentato come un olingo, una sottofamiglia dei Procionidi, ma Helgen si accorse che i denti e il cranio erano più piccoli e di forma diversa, e che il mantello era rossiccio anziché grigio. A quel punto lo studioso iniziò a comparare campioni di DNA dell’animale con quelli di altre cinque specie conosciute ed ebbe conferma della sua teoria: si trovava di fronte a una specie mai identificata. Era però necessario verificare che la nuova specie esistesse ancora e trovare nuove conferme alla prova del DNA.

Per questo Helgen ha costituito una squadra con la biologa Roland Kays, del North Carolina Museum of Natural Sciences, e con Miguel Pinto, un esperto di mammiferi dell’American Museum of Natural History di New York: dal 2006 sono andati più volte nelle Ande in Colombia e in Ecuador, per cercare e studiare gli olinguito. Gli studiosi hanno scoperto, tra le altre cose, che l’olinguito vive soprattutto di notte, alleva un piccolo alla volta e, pur essendo carnivoro, si nutre soprattutto di frutta. Helgen ha anche detto che ci sono prove che un olinguito abbia vissuto in uno zoo americano tra gli anni Sessanta e Settanta: era stato confuso con un olingo e i gestori dello zoo non capivano perché non si accoppiasse con gli altri esemplari. L’ultimo carnivoro scoperto nelle Americhe è stata la donnola colombiana (Mustela felipei), identificata nel 1978.