Album cover album

Il New York Times celebra il libro precursore di tutte le grandi raccolte di copertine di dischi, curato da due leggendari designer del settore

King Crimson, 1969 (tela di Barry Godber)
King Crimson, 1969 (tela di Barry Godber)

Il New York Times sta raccogliendo in una sezione intitolata “Primo amore” i racconti di alcuni dei suoi critici sulle loro fonti di isipirazione e di costruzione delle loro passioni. Ben Ratliff, che si occupa di jazz ma anche di musica pop, ne ha approfittato per ricordare il suo innamoramento, a nove o dieci anni, per un classico della storia della musica che però è un libro, famosissimo tra appassionati di musica e design: “Album cover album” fu un grande successo editoriale pubblicato nel 1977 e tuttora ristampato, che celebrava la bellezza delle copertine dei dischi (che sarebbero poi diventate un prodotto grafico molto esaltato, prima della disgrazia procurata dalla musica digitale).

“Album cover album” ebbe sei seguiti, e moltissime imitazioni: era stato pensato da due grafici che lavoravano assiduamente con i dischi, Storm Thorgerson (autore di molte leggendarie copertine, tra cui quelle dei Pink Floyd e di Peter Gabriel, e socio dello studio Hipgnosis che ne disegnò moltissime altre: è morto lo scorso aprile) e Roger Dean (che ha disegnato tra le altre quelle notissime degli Yes, il cui stile si vede anche nella stessa copertina del libro). Come scrive Ratliff, anche se allora non era in grado di capirlo, “Album cover album” è un libro che parla sia di musica, sia di design, sia della capacità della musica di associare a se stessa immagini ed evocazioni, sia della storia della musica e della sua estetica. Come scrisse lo stesso Thorgerson nella prefazione a un’edizione del libro del 2008, «il disegno delle copertine non è vincolato al prodotto, non ha bisogno di mostrarlo e spiegarlo, ma può suggerire emozioni o crearne di proprie». E pensando forse ai molti come Ratliff, «sono spesso la prima occasione degli adolescenti di entrare in relazione con le arti visive».