La pedonalizzazione dei Fori Imperiali

Cosa prevede il progetto del sindaco di Roma, Ignazio Marino, per cambiare una delle strade più famose del mondo

Lunedì 29 luglio il sindaco di Roma Ignazio Marino ha annunciato che dalle 5.30 di sabato 3 agosto, via dei Fori Imperiali sarà chiusa al traffico automobilistico. La pedonalizzazione, per ora solo parziale, sarà celebrata con una festa promossa dal Comune nella notte tra sabato e domenica, la Notte dei Fori, che prevede una serie di concerti e spettacoli.

Marino ha detto più volte che la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali fa parte di un progetto più ampio che ha l’obiettivo di realizzare, nelle ambiziose parole del sindaco, «il parco archeologico più grande di tutto il pianeta».

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Via dei Fori Imperiali, nel centro di Roma, è il largo viale voluto da Benito Mussolini nel corso degli anni Venti per congiungere il Colosseo a piazza Venezia: inizialmente si chiamava via dell’Impero e per costruirlo venne spianato un intero quartiere. Fu inaugurato nell’aprile del 1932 e – ricordo del committente – lungo tutto il suo corso è possibile vedere in prospettiva il famigerato balcone di piazza Venezia, da cui Mussolini teneva i suoi discorsi. Il “parco archeologico” a cui fa riferimento Marino è, oltre naturalmente al Colosseo, la grande area su entrambi i lati della via, in cui si trovano molti resti delle costruzioni dell’antica Roma degli imperatori.

I veri e propri Fori imperiali, infatti, sono i resti dei fori di Cesare, Augusto, Traiano e Nerva: le grandi piazze circondate da monumenti che Cesare e i primi imperatori romani fecero costruire in proprio onore. Vennero inaugurati, nell’area in cui si trovava l’antico foro di Roma repubblicana, tra il 46 avanti Cristo e il 113 d.C. ed erano il vero e proprio centro dell’impero, decorato con le ricchezze portate a Roma da tutti i territori conquistati. All’interno della vasta area – che comprendeva templi, archi, statue, portici e colonne celebrative – le modifiche e le aggiunte continuarono fino al VII secolo. È una delle aree archeologiche più importanti del mondo e una delle principali attrazioni turistiche di Roma.

Le fasi del progetto
Il progetto dell’amministrazione romana per i Fori Imperiali si compone di due fasi. La prima, quella che parte il prossimo 3 agosto, prevede il divieto di transito ai mezzi privati da largo Corrado Ricci (più o meno a metà della via) al Colosseo, in direzione di quest’ultimo. La via sarà aperta solo agli autobus, ai taxi e ai mezzi di emergenza, e il limite di velocità sarà di 30 chilometri l’ora. Il Comune ha pubblicato un video in cui spiega le modifiche alla circolazione.

La seconda fase prevede poi l’allargamento del marciapiede destro di via dei Fori Imperiali (da tre a sei metri) e la costruzione di una pista ciclabile che arriverà fino al vicino Colle Oppio. Questa seconda fase dovrebbe partire tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.

Nei piani del sindaco c’è per il futuro una completa chiusura al traffico della via, per cui però non sono stati fissati obiettivi temporali (la stessa pedonalizzazione che partirà sabato è stata definita “sperimentale” fino a settembre). Marino ha ripetuto più volte che il suo piano non comprende solo modifiche alla viabilità e che un altro passaggio necessario è l’aumento delle risorse da destinare agli scavi archeologici nell’area dei Fori.

Le critiche
Come ben sa chi vive a Roma o ci è passato ultimamente, via dei Fori Imperiali e la zona intorno al Colosseo è oggi un’area piuttosto trafficata: nelle ore di punta ci passano circa 1.600 veicoli all’ora. Alcuni politici, e in particolare l’ex sindaco Gianni Alemanno, hanno criticato il progetto dicendo che peggiorerà la viabilità cittadina e che Marino ha agito troppo in fretta, senza ascoltare le obiezioni avanzate dai residenti. Altre critiche sono arrivate, infatti, da alcune associazioni di quartiere e dai commercianti della zona, che dicono che la pedonalizzazione porterà a una riduzione dei clienti.

Foto: LaPresse