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  • Lunedì 29 luglio 2013

9 notizie sul disastro di Santiago

I morti sono 79 e la spiegazione semplice e incredibile sembra essere che il macchinista andava troppo forte

Mercoledì 24 luglio intorno alle 20:41 un treno ad alta velocità è deragliato in Spagna, mentre stava percorrendo una curva a poca distanza da Santiago de Compostela. L’incidente, ripreso da una telecamera di sicurezza delle ferrovie, ha ucciso 79 persone e ne ha ferite decine. Nelle ultime ore è stato sentito dai magistrati il macchinista, la linea ferroviaria ha riaperto e si organizzano i funerali ufficiali nella cattedrale di Santiago.

1. Le persone morte nell’incidente ferroviario di Santiagio de Compostela sono 79. Myrta Fariza, portoricana di 59 anni e residente a Houston in Texas (Stati Uniti), è morta domenica mattina in ospedale a causa delle gravi ferite subite durante il deragliamento. Era in Europa per il matrimonio di una delle sue figlie.

2. Negli ospedali della Galizia, di cui Santiago è il capoluogo, sono ancora ricoverate 70 persone per le ferite subite nell’incidente ferroviario. 22 di queste sono in condizioni critiche, due bambini sono ricoverati in terapia intensiva presso l’ospedale universitario di Santiago.

3. Francisco José Garzón, il macchinista che stava conducendo il treno al momento dell’incidente, è stato sentito per la prima volta dai magistrati domenica 28 luglio. Poco prima dello scadere delle 72 ore di carcerazione preventiva, è stato trasportato al tribunale di Santiago, dove si è tenuta un’udienza di circa due ore.

4. Garzón ha ammesso di essere andato in confusione e di avere quindi mantenuto la velocità di 190 chilometri orari in un punto del tracciato dove il limite massimo era di 80, a causa di una curva relativamente stretta. Stando alle informazioni ottenute dai giornali spagnoli, il macchinista non avrebbe detto nulla sulle condizioni della tratta, del treno e su possibili guasti.

5. Ora Garzón è accusato dell’omicidio di 79 persone e di diversi altri crimini, tra cui lesioni, tutti legati a negligenza professionale. Non sarà tenuto in carcere, ma dovrà presentarsi ogni settimana in tribunale. La sua licenza è stata sospesa e non potrà condurre treni fino a febbraio del 2014. Non è ancora chiaro se si avvarrà dell’assistenza legale fornita dalla società ferroviaria RENFE, che la garantisce a tutti i propri dipendenti.

6. La circolazione dei treni nella zona dell’incidente ferroviario è ripresa nella mattina di lunedì 29 luglio. Nella zona è stato imposto temporaneamente un limite di 30 chilometri orari. Le due locomotive e le otto carrozze del treno deragliato saranno conservate in una struttura nella zona di Padrón, a una ventina di chilometri a sud-est di Santiago de Compostela.

7. Gonzalo Ferre, il presidente di Adif, la società che si occupa delle strutture ferroviarie, ha confermato in una intervista che se nella curva dove il treno è uscito dai binari ci fosse stato il sistema di controllo ERTMS si sarebbe probabilmente potuto evitare l’incidente. ERTMS monitora costantemente l’andamento dei treni, arrestandoli nel caso non rispettino i limiti di velocità imposti lungo la tratta. Il sistema è attivo su buona parte delle reti ad alta velocità spagnole, ma non lo era nel tratto della grande curva dove c’è stato l’incidente, perché parte di un tratto misto con la rete storica.

8. Gli inquirenti stanno raccogliendo prove, testimonianze e materiali sul deragliamento. L’analisi dei dati registrati dalla scatola nera del treno dovrebbe consentire di avere più informazioni, soprattutto sulle condizioni del treno e dei sistemi di sicurezza poco prima dell’incidente.

9. Alle 19:00 di lunedì 29 luglio nella cattedrale di Santiago de Compostela si terranno i funerali per i morti dell’incidente ferroviario. Alla cerimonia sarà presente anche il presidente del Consiglio spagnolo, Mariano Rajoy, ma i funerali non saranno di stato.