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  • Sabato 13 luglio 2013

Malala Yousafzai alle Nazioni Unite

Il video del discorso della giovane pakistana che nel 2012 fu colpita alla testa dai talebani mentre tornava da scuola

Pakistani student Malala Yousafzai speaks before the United Nations Youth Assembly July 12, 2013 at UN headquarters in New York as UN Secretary General Ban Ki-Moon (L) and Vuk Jeremic (R), President of the UN General Assembly listen. Yousafzai became a public figure when she was shot by the Taliban while travelling to school last year in Pakistan -- targeted because of her committed campaigning for the right of all girls to an education. The UN has declared July 12 "Malala Day", which is also Yousafzai's birthday, and will host the UN Youth Assembly. AFP PHOTO/Stan HONDA (Photo credit should read STAN HONDA/AFP/Getty Images)
Pakistani student Malala Yousafzai speaks before the United Nations Youth Assembly July 12, 2013 at UN headquarters in New York as UN Secretary General Ban Ki-Moon (L) and Vuk Jeremic (R), President of the UN General Assembly listen. Yousafzai became a public figure when she was shot by the Taliban while travelling to school last year in Pakistan -- targeted because of her committed campaigning for the right of all girls to an education. The UN has declared July 12 "Malala Day", which is also Yousafzai's birthday, and will host the UN Youth Assembly. AFP PHOTO/Stan HONDA (Photo credit should read STAN HONDA/AFP/Getty Images)

Venerdì 12 luglio Malala Yousafzai, la giovane pakistana colpita alla testa e al collo da un colpo di pistola sparato da un talebano il 9 ottobre del 2012, ha tenuto un discorso nella sede di New York delle Nazioni Unite, nel giorno del suo sedicesimo compleanno, durante l’Assemblea della Gioventù.

Nel suo discorso, tenuto in inglese (qui il testo integrale) Malala ha parlato soprattutto della condizione dell’educazione femminile nel suo paese: «i libri e le penne sono le armi più potenti», ha detto, aggiungendo che «l’educazione è l’unica soluzione». Le scuole femminili sono uno degli obiettivi principali degli attacchi talebani in alcune zone del Pakistan in cui hanno una forte presenza, dato che il gruppo estremista religioso è contrario all’educazione delle donne. A partire dal 2009 sono state attaccate più di 800 scuole.

Ieri Malala indossava uno scialle rosa appartenuto a Benazir Bhutto, ex primo ministro del Pakistan uccisa durante un comizio elettorale nel 2007. Dopo essere stata ricoverata a lungo per le conseguenze dell’attentato, Malala ha detto di stare bene e ha ribadito che i talebani hanno fallito il loro obiettivo: «Se pensavano di farci tacere con l’uso dei proiettili, non ci sono riusciti». Dopo l’attentato, ha spiegato, la sua paura è svanita, ed «è rinata la forza, il coraggio».

Già prima dell’attentato – avvenuto a Mingora, nella valle di Swat, mentre saliva sullo scuolabus che doveva riportarla a casa – Malala era famosa in tutto il Pakistan per il suo ruolo di attivista. Durante una serie di combattimenti nella sua città, aveva raccontato in un testo pubblicato da BBC i roghi delle scuole femminili da parte dei talebani.

Foto: Malala Yousafzai (STAN HONDA/AFP/Getty Images)