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  • Martedì 9 luglio 2013

Il piano per la transizione in Egitto

Lo ha descritto il presidente Mansur: entro 15 giorni una commissione per cambiare la Costituzione, poi un referendum, le elezioni nel 2014

<> on July 7, 2013 in Cairo, Egypt.
<> on July 7, 2013 in Cairo, Egypt.

Lunedì sera il presidente ad interim dell’Egitto, Adli Mansur, ha diffuso una “road map” per la transizione verso un nuovo governo democratico, che prevede la modifica alla Costituzione e nuove elezioni. Il comunicato è arrivato dopo che l’amministrazione provvisoria aveva detto di essere “profondamente dispiaciuta” per le violenze di lunedì mattina compiute dai militari contro i sostenitori del presidente deposto Mohamed Morsi alla sede della guardia repubblicana al Cairo, che hanno provocato la morte di 51 persone e 435 feriti.

Mansur ha detto che entro 15 giorni verrà formata una commissione che studierà delle proposte di modifica della Costituzione, che era stata sospesa con la deposizione di Morsi. I cambiamenti dovranno essere ratificati con un referendum, che si terrà entro 4 mesi. Una volta approvata la nuova Costituzione, ha detto Mansur, si fisserà la data per le elezioni parlamentari, che dovrebbero tenersi nel mese di febbraio del 2014. Dopo di queste, come ultima fase della transizione, si terranno le elezioni presidenziali.

Nel pomeriggio di martedì, i Fratelli Musulmani hanno rifiutato la “road map” proposta dall’amministrazione ad interim dell’Egitto, dicendo di non essere stati consultati nella pianificazione del nuovo piano. Il problema più grande ora, almeno dal punto di vista istituzionale, rimane il disaccordo nel fronte anti-Morsi sulla nomina dei membri di un governo ad interim. Nei giorni scorsi l’esercito aveva proposto Ziad Bahaa Eddin come primo ministro e Mohamed El Baradei come vice primo ministro: i salafiti di Al Nour, che si erano schierati con l’esercito per deporre Morsi, si erano però opposti alle due nomine, dicendo di preferire nomi di tecnici, e non di personaggi politici. Dopo le violenze di lunedì la situazione si è complicata ancora di più: Al Nour ha detto di aver sospeso i negoziati per protestare contro la strage, rallentando probabilmente la formazione del governo ad interim.

foto: Spencer Platt/Getty Images