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  • Giovedì 4 luglio 2013

Chi è Adli Mansur

Il nuovo presidente dell'Egitto era capo della Corte Costituzionale da due giorni (ma ne era stato il vice per vent'anni, anche ai tempi di Mubarak)

Giovedì 4 luglio Adli Mahmud Mansur, capo della Corte Costituzionale egiziana da soli due giorni, ha giurato come nuovo presidente dell’Egitto, un importante punto di svolta nel colpo di stato che sta avvenendo in questi giorni nel paese.

Lo scorso 28 giugno sono iniziate in molte città egiziane grandi proteste che hanno portato alla deposizione del presidente Mohamed Morsi, sostenuto dal movimento politico-religioso dei Fratelli Musulmani e in carica dal 30 giugno 2012. Morsi è stato dichiarato deposto poco dopo le 21 di mercoledì 3 luglio da Abdul Fatah Khalil Al-Sisi, capo delle forze armate egiziane, è apparso in tv insieme a un gruppo di religiosi ed esponenti dell’opposizione per annunciare che, su iniziativa dell’esercito – che aveva dato a Morsi un ultimatum di 48 ore prima di entrare in azione – la Costituzione del paese è stata sospesa e che il capo della Corte Costituzionale si sarebbe insediato alla guida di un governo tecnico, in attesa di fissare una data per tenere le elezioni presidenziali anticipate.

Decine di migliaia di persone in piazza hanno accolto l’annuncio con fuochi d’artificio e festeggiamenti, ma nella notte tra 3 e 4 luglio ci sono stati scontri tra sostenitori e oppositori di Morsi che hanno causato la morte di almeno 14 persone. L’ormai ex presidente Morsi si trova da ieri sera agli arresti domiciliari, scrivono le principali testate internazionali; si parla di arresti anche tra importanti esponenti dei Fratelli Musulmani, il movimento politico di cui Morsi è espressione, ma non ci sono conferme ufficiali.

Chi è il nuovo presidente egiziano
Adli Mahmud Mansur è nato al Cairo nel 1945 e si è laureato in Giurisprudenza nella stessa città nel 1967. Ha studiato brevemente anche in Francia, nella prestigiosa Ecole Nationale de l’Administration. È stato per più di vent’anni il vicepresidente della Corte Costituzionale egiziana: ha assunto quella carica nel 1992, durante il regime di Hosni Mubarak, e da allora è sempre stato il secondo dietro una lunga serie di presidenti, l’ultimo dei quali, Maher El-Beheiri, era in carica da un anno circa.

Sotto Mubarak il ruolo di presidente della Corte Costituzionale era particolarmente delicato, anche perché chi lo rivestiva era automaticamente a capo anche della Commissione Suprema per l’Elezione Presidenziale, l’organismo che sovrintendeva alle elezioni presidenziali: inoltre, nel corso degli anni la Corte Costituzionale ha avuto un rapporto particolare con il potere politico e un certo grado di autonomia, a volte seguendo ma altre volte andando contro la volontà del presidente.

Mansur è sempre rimasto molto lontano dall’attenzione ed è praticamente sconosciuto al grande pubblico (molti anche in Egitto lo descrivono come un “uomo misterioso”): questo ha probabilmente favorito la sua scelta da parte dei militari, alla ricerca di una figura la più neutrale possibile agli occhi dell’opinione pubblica come nuovo presidente. A maggio lo stesso Morsi lo scelse per prendere il posto di El-Beheiri alla guida della corte, dato che il presidente uscente avrebbe raggiunto l’età pensionabile il 30 giugno. Mansur ha giurato da capo della Corte Costituzionale nella mattina di martedì 2 luglio, quando Morsi era ancora presidente ma la situazione nel paese si faceva sempre più tesa.

Mansur ha seguito una lunga carriera nelle alte cariche dello Stato fin dal 1970, l’anno in cui morì Nasser – il generale che aveva detronizzato re Faruk nel 1952 – e gli successe Anwar al-Sadat. Mansur entrò prima nel Consiglio di Stato e poi ricoprì diverse cariche fino alla vicepresidenza della Corte Costituzionale, a cui arrivò in piena presidenza Mubarak. AFP scrive che Mansur ha fatto parte dei tribunali religiosi promossi dallo stato, oltre che di tribunali civili e penali.

Tra i suoi ruoli recenti, fu a capo delle udienze che, nel 2012, precedettero l’abolizione della controversa legge sull'”isolamento politico”, che vietava ai membri del regime di Mubarak di partecipare alle elezioni. Grazie all’abolizione della legge, alcuni importanti membri delle amministrazioni Mubarak come l’ex primo ministro Ahmad Shafiq hanno potuto partecipare alle elezioni presidenziali dello scorso anno da cui è uscito vincitore Morsi.

Adli Mansur, al momento del giuramento, ha dichiarato il suo sostegno alle proteste di piazza che hanno portato alla fine di Morsi, dicendo che “hanno unito tutti, senza discriminazione o divisioni”. Ha chiesto di continuare la rivoluzione in modo da “smetterla di produrre tiranni” e ha lodato anche i media egiziani per “aver illuminato la strada alla nazione e aver scoperto i fallimenti del precedente regime”.

Foto: KHALED DESOUKI/AFP/Getty Images