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  • Martedì 2 luglio 2013

I preti pedofili di Milwaukee

Una serie di documenti racconta gli abusi e i soldi messi al riparo dalle richieste di risarcimento, e tira in mezzo anche l'attuale arcivescovo di New York, Timothy Dolan

NEW YORK - APRIL 15: Archbishop Timothy Dolan prays the Eucharist during the Archdiocese of New York Mass of Installation at St. Patrick's Cathedral April 15, 2009 in New York City. Dolan, 59, the former Milwaukee archbishop, is taking over the nation's second-largest diocese from Cardinal Edward Egan who is retiring after nine years. (Photo by Julie Jacobson-Pool/Getty Images)
NEW YORK - APRIL 15: Archbishop Timothy Dolan prays the Eucharist during the Archdiocese of New York Mass of Installation at St. Patrick's Cathedral April 15, 2009 in New York City. Dolan, 59, the former Milwaukee archbishop, is taking over the nation's second-largest diocese from Cardinal Edward Egan who is retiring after nine years. (Photo by Julie Jacobson-Pool/Getty Images)

Lunedì 1 luglio l’arcidiocesi di Milwaukee, in Winsconsin, ha pubblicato sul suo sito web circa 6 mila documenti legati agli abusi sessuali commessi sui minori dai suoi sacerdoti negli ultimi ottant’anni. I documenti comprendono una serie di relazioni sulla gestione interna degli abusi, sette deposizioni e anche i fascicoli personali di 42 sacerdoti accusati (su 45). Tra questi ci sono quello che riguarda il reverendo Lawrence Murphy, morto nel 1998, che lavorò per più di vent’anni con i bambini sordi della St. John’ s School e ne molestò, secondo il suo terapeuta, almeno 200 di età compresa fra i 10 e i 12 anni; e quello su Sigfried Widera, che si suicidò nel 2003 dopo essere stato accusato di pedofilia decine di volte nel Wisconsin e in California.

Alcuni documenti coinvolgono il cardinale Timothy Dolan, oggi influente arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, che all’epoca dei fatti era arcivescovo di Milwaukee. Nel 2007 Dolan ha spostato 56,9 milioni di dollari in un fondo fiduciario ufficialmente destinato alla manutenzione dei cimiteri. Nella lettera inviata al Vaticano per chiedere il permesso dell’operazione, però, Dolan scriveva che il trasferimento serviva «per meglio proteggere questi fondi da eventuali ricorsi legali e richieste di risarcimento». L’arcidiocesi andava infatti verso la bancarotta, poi dichiarata nel 2011. Dolan ha negato di voler mettere “al riparo” quei soldi, e in un comunicato ha detto che si tratta di un attacco «vecchio e senza fondamento», che il fondo è stato creato secondo le leggi statali e che non «era uno scudo al processo di bancarotta». Finora gli scandali relativi alla pedofilia sono costati alla Chiesa cattolica degli Stati Uniti circa 3 miliardi di dollari: oltre all’Arcidiocesi di Milwaukee, altre otto hanno dovuto dichiarare fallimento perché non più in grado di pagare i risarcimenti pattuiti dalle vittime di abusi.

Jeff Anderson, avvocato che rappresenta più di 500 vittime di abusi sessuali in Wisconsin, ha dichiarato ieri al Wall Street Journal che il trasferimento faceva parte di un programma per offrire pagamenti in denaro ai preti accusati di molestie. «Se vogliono trasferire denaro lo fanno rapidamente; se vogliono mantenere un prete e la sua storia segreta, lo spediscono in una località sperduta». Da alcuni documenti si viene a sapere che ad alcuni preti accusati di pedofilia veniva chiesto di lasciare il sacerdozio in cambio di un risarcimento in alcuni casi mensile, motivato come sostegno sanitario. È il caso che riguarda, per esempio, il reverendo John O’Brien, spinto a dimettersi in cambio di alcune decine di migliaia di dollari.

Il nome di Dolan compare anche su alcune lettere scritte da lui e indirizzate al Vaticano per chiedere punizioni più severe nei confronti dei preti che avevano commesso abusi sessuali, per evitare «un vero scandalo», e sostenendo che altrimenti la credibilità della Chiesa sarebbe stata «fortemente danneggiata». In generale, però, i documenti – che coprono ottant’anni, mentre Dolan è stato arcivescovo dal 2002 al 2009 – mostrano che l’Arcidiocesi di Milwaukee trasferiva i preti pedofili invece che rimuoverli. Uno dei casi più eclatanti riguarda Raymond Adamsky, accusato di molestie nel 1961 e poi di nuovo nel 1983, ma spostato in 11 diverse parrocchie nell’arco di 34 anni prima di essere inviato come cappellano in una casa di cura con precise restrizioni relative al contatto con i minori.

Diversamente da quanto è scritto sul sito dell’Arcidiocesi, la pubblicazione dei documenti non è stata decisa «volontariamente», almeno non del tutto. La diffusione fa infatti parte di un accordo raggiunto in tribunale con 575 vittime di abusi sessuali, in relazione ad accuse di frode: gli avvocati delle vittime infatti sostengono che la Chiesa abbia nascosto parte dei suoi beni per sfuggire alle richieste di risarcimento. La pubblicazione era stata annunciata in aprile dall’attuale arcivescovo di Milwaukee, Jerome E. Listecki, dopo che durante un’udienza gli avvocati delle vittime avevano chiesto al giudice di rendere noti i documenti. La scorsa settimana, inoltre, Listecki si era rivolto ai suoi fedeli con una lettera aperta offrendo le proprie scuse alle vittime e avvertendo che i documenti sarebbero potuti risultare scioccanti.

Foto: Timothy Dolan nell’aprile 2009, New York (Julie Jacobson-Pool/Getty Images)