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  • Mercoledì 26 giugno 2013

La vittoria di Wendy Davis

Una senatrice del Texas ha parlato in piedi per 10 ore consecutive, riuscendo a fermare una controversa legge sull'aborto e diventando la donna del giorno

Sen. Wendy Davis, D-Fort Worth, cener, filibusters in an effort to kill an abortion bill, Tuesday, June 25, 2013, in Austin, Texas. The bill would ban abortion after 20 weeks of pregnancy and force many clinics that perform the procedure to upgrade their facilities and be classified as ambulatory surgical centers. (AP Photo/Eric Gay)
Sen. Wendy Davis, D-Fort Worth, cener, filibusters in an effort to kill an abortion bill, Tuesday, June 25, 2013, in Austin, Texas. The bill would ban abortion after 20 weeks of pregnancy and force many clinics that perform the procedure to upgrade their facilities and be classified as ambulatory surgical centers. (AP Photo/Eric Gay)

Mercoledì 26 giugno, dopo una seduta durata più di 13 ore, il Senato a maggioranza repubblicana dello stato del Texas, negli Stati Uniti, non è riuscito ad approvare una legge molto discussa e contestata sull’aborto: l’ostruzionismo di una senatrice democratica, Wendy Davis, è stato decisivo per l’esito finale della discussione.

Per essere valido il voto si sarnebbe dovuto tenere entro mezzanotte, ma Wendy Davis (che ha 50 anni) ha parlato in piedi per 10 ore consecutive, rimandando molto il momento del voto. Alla fine il Senato ha approvato la legge per 17 voti a 12: dopo circa un’ora di discussioni e polemiche sull’orario effettivo del voto, è stata diffusa ufficialmente la notizia che la votazione si è tenuta dopo la mezzanotte, e quindi va considerata nulla.

La legge prevede che l’aborto sia vietato dopo le 20 settimane dall’inizio della gravidanza, e stabilisce dei criteri molto più stringenti sull’attività delle cliniche abortive e dei medici che ci lavorano, costringendoli a ottenere le stesse licenze e permessi che oggi devono ottenere le cliniche dove si praticano più complessi interventi chirurgici.

Questo secondo punto è quello che più ha generato le critiche di diversi parlamentari democratici del Texas, delle associazioni per i diritti delle donne e anche di molte associazioni di medici: in molti credono infatti che gli adeguamenti proposti non siano necessari e che l’approvazione delle leggi determini tout court la chiusura della grandissima parte delle cliniche abortive nell’intero stato del Texas, a parte alcune nelle grandi città. D’altra parte questa è la posizione del governatore del Texas, Rick Perry, che sostiene la legge e che ha detto di voler rendere l’aborto “una cosa del passato”.

Wendy Davis aveva annunciato lunedì la volontà di fare ostruzionismo (“filibustering”, in inglese).

A partire dalle 11.18 di martedì mattina, ora del Texas (erano le 18.18 italiane), Davis è rimasta in piedi per 10 ore di fila – si era preparata indossando scarpe da ginnastica, mangiando uno snack e bevendo un po’ di acqua prima di iniziare – parlando senza fare pause di questioni legate alla legge.

A causa delle regole molto stringenti del Texas in tema di “filibustering”, le 10 ore di ostruzionismo della Davis sono state, a loro modo, molto particolari e hanno attirato l’attenzione della stampa nazionale statunitense. Il regolamento del Senato non le consentiva di fermarsi, nemmeno per andare in bagno, né di appoggiarsi da qualche parte. Alle 22.07 il vice governatore del Texas, il repubblicano David Henry Dewhurst, ha interrotto il discorso di Davis sostenendo che per la terza volta la senatrice era andata fuori tema: per le regole del Texas, al terzo richiamo l’ostruzionismo termina. A ogni richiamo, comunque, le molte persone presenti nell’aula del Senato hanno criticato il governatore e sostenuto Davis. Anche gli applausi hanno contribuito a ritardare l’inizio della votazione.

Nonostante Davis non sia riuscita a terminare l’ostruzionismo dopo mezzanotte, le procedure di voto sono iniziate oltre il tempo limite. Diversi siti di news che hanno seguito in diretta la discussione della legge hanno rilevato come i documenti ufficiali riguardanti l’orario di approvazione della legge fossero stati inizialmente “modificati“, affinché risultasse che la votazione fosse iniziata prima mezzanotte.

La Camera ha già approvato la legge. Il Senato, a maggioranza repubblicana, potrà calendarizzare nuovamente la norma così da cercare un nuovo voto, anche se molti democratici auspicano che il successo della protesta di Davis induca parte dei senatori a ripensarci.