Parchi d’arte americani

Cioè opere d'arte coi parchi intorno: belle fotografie da un libro che racconta i più famosi degli Stati Uniti

È uscito da poco – per l’editore Sassi – Art Parks, un libro sui parchi d’arte americani. Il libro è curato da Francesca Cigola, che è architetto e saggista. Cigola si interessa di architettura industriale e paesaggio, vive e lavora a New York: Art Parks è il risultato di tre anni di ricerche sull’identità del paesaggio americano.

Il libro, uscito anche in edizione americana per la Princeton Architectural Press, è diviso in tre grandi capitoli, che raccontano numerosi giardini e parchi d’arte diffusi un po’ ovunque negli Stati Uniti e anche in altre parti del mondo: negli ultimi anni il grande successo per gli sculpture park o sculpture garden ha attirato visitatori e curiosità. Il parco d’arte ha qualcosa a che vedere con la Land Art e con l’idea che un’opera d’arte possa essere inserita e costruita in un luogo preciso, spesso naturale. Paesaggio e opere sono pensati e progettati reciprocamente, creando una vera e propria struttura paesaggistica destinata a ospitare en plein air sculture d’arte contemporanea a grande scala, pensata per essere accessibile al pubblico, spesso invitato a interagire con le opere. Allo stesso tempo il parco è un parco: preserva l’ambiente naturale, è sostenibile.

Il libro raccoglie e colloca geograficamente diversi parchi, a partire da quelli per l’ozio e il relax come il Griffis Sculpture Park in East Otto a New York, passando a parchi ideati e pensati per l’apprendimento e ospitati in musei e spazi pubblici, per concludersi con i parchi dedicati al collezionismo, dove vengono esposte e conservate opere appartenenti a collezioni private come il General Mills Sculpture Garden.