Le foto di Giulio Andreotti

Uno dei più importanti politici italiani - sette volte presidente del Consiglio, e molto altro - è morto oggi a 94 anni

In this photo released by 3 Italia mobilemedia company taken in November 2005 made available Tuesday Nov. 29, 2005 , Italian ormer seven-time premier Giulio Andreotti waits for the camera to roll in Rome's Cinecitta' film studios, during the production of a commercial for mobile phones aired on Italian television. In a country run by media mogul, Premier Silvio Berlusconi, who has built his fortune on broadcasting, it may be little surprise that Italian politicians are sensitive to the power and allure of TV. The list of Italian public figures taking to the airwaves is getting longer and longer - and the range of their appearances wider and wider. (AP Photo/3 Italia)
In this photo released by 3 Italia mobilemedia company taken in November 2005 made available Tuesday Nov. 29, 2005 , Italian ormer seven-time premier Giulio Andreotti waits for the camera to roll in Rome's Cinecitta' film studios, during the production of a commercial for mobile phones aired on Italian television. In a country run by media mogul, Premier Silvio Berlusconi, who has built his fortune on broadcasting, it may be little surprise that Italian politicians are sensitive to the power and allure of TV. The list of Italian public figures taking to the airwaves is getting longer and longer - and the range of their appearances wider and wider. (AP Photo/3 Italia)

Giulio Andreotti è morto. Aveva 94 anni, era stato uno degli esponenti più importanti della Democrazia Cristiana durante la Prima Repubblica.

La sua carriera politica era iniziata nel 1946, quando grazie ad Alcide De Gasperi divenne membro della Costituente. Considerato uno dei più importanti politici della storia italiana, Giulio Andreotti ha ricoperto un’enorme quantità di incarichi. È stato sette volte presidente del Consiglio (una di queste durante il sequestro di Aldo Moro, un’altra alla guida del cosiddetto “governo della non sfiducia”, molto citato in queste settimane) e poi otto volte ministro della Difesa, tre volte ministro delle Partecipazioni Statali, due volte ministro delle Finanze, cinque volte ministro degli Esteri, due volte ministro dell’Industria, due volte ministro del Bilancio, una volta ministro del Tesoro, una volta ministro dell’Interno, una volta ministro dei Beni Culturali, una volta ministro delle Politiche Comunitarie.

È stato nominato senatore a vita nel 1991 da Francesco Cossiga. Un suo famoso e importante processo per concorso esterno in associazione mafiosa si è concluso nel 2003 con l’assoluzione per i fatti successivi al 1980 e la prescrizione per i fatti precedenti, a fronte di una “concreta collaborazione” con esponenti della mafia.