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  • Sabato 4 maggio 2013

Le elezioni in Malesia

Si vota domani e il partito al potere da oltre 50 anni potrebbe perdere la maggioranza

Domani in Malesia si voterà per le elezioni politiche e per la prima volta i sondaggi mostrano l’opposizione in leggero vantaggio sul partito di maggioranza, il Fronte Nazionale, che governa il paese senza interruzioni da 56 anni (un record mondiale). Lo scarto è di un solo punto percentuale – con un margine d’errore del 2,45% – ma i commentatori sono quasi tutti concordi nel dire che mai nella storia del paese il partito al governo è stato così vicino alla sconfitta.

L’opposizione che è riuscita a ottenere questo risultato è una coalizione di tre partiti diversi che si chiama Alleanza del Popolo. La coalizione è guidata da Anwar Ibrahim, un ex vice primo ministro costretto alla dimissioni nel 1998 e condannato e incarcerato con l’accusa di corruzione e sodomia – accuse che Anwar ha sempre sostenuto essere delle montature.

La sua campagna elettorale si è basata sul tema del cambiamento, ubah in malese. Anwar ha criticato la corruzione dell’attuale governo, le politiche razziste nei confronti delle minoranze etniche e la gestione semi-autoritaria del potere da parte del governo – che tra le altre cose controlla quasi tutti i media. Con questi temi Anwar ha conquistato molti elettori, in particolare tra i giovani istruiti che vivono nelle città.

Anche l’attuale primo ministro Najib Razak, candidato della maggioranza, ha impostato la sua campagna elettorale sul tema del cambiamento, sostenendo che se i malesi vogliono trasformare il paese dovrebbero rinnovare la fiducia al suo governo. Najib negli ultimi anni ha abolito diverse leggi restrittive della libertà che risalivano all’epoca coloniale, ha favorito l’arrivo di investimenti esteri e ha diminuito alcuni dei privilegi che erano garantiti ai malesi, che sono circa il 67% dei 29 milioni abitanti del paese; il resto è costituito da cinesi, 25%, e indiani, 7%.

Negli ultimi anni il Fronte Nazionale, e soprattutto alcuni dei partiti che lo appoggiano, è considerato il partito dei malesi etnici. Grazie a una politica di aiuti e sussidi ha per lungo tempo goduto dell’appoggio della popolazione rurale. Anche oggi il partito di Najib ha condotto una campagna elettorale molto diversa nelle zone agricole del paese, sostenendo i diritti dei malesi etnici e sottolineando i rischi che corrono i loro privilegi in caso di vittoria dell’opposizione.

Fino ad oggi l’opposizione ha denunciato diversi tentativi di truccare le elezioni da parte del governo e alcune di queste accuse sono state confermate da ONG che si trovano sul posto per monitorare l’esito del voto. In alcune province risultano iscritti un numero di votanti in eccesso rispetto agli abitanti e tra questi, in alcuni casi, ci sono numeri un po’ troppo alti di persone che hanno più di cento anni. L’opposizione ha anche accusato il governo di aver organizzato voli aerei per portare centinaia di persone a votare in alcuni distretti in cui il voto è ancora in bilico. Il governo ha respinto l’accusa, sostenendo che i voli sono stati pagati con il denaro di alcuni finanziatori del Fronte Nazionale.