Il mondo secondo Enrico Letta

Cosa pensa il probabile nuovo capo del governo della TAV, dei diritti civili, dell'art. 18, delle privatizzazioni e delle cose «da aggiustare col cacciavite»

Enrico Letta è da ieri il presidente del Consiglio incaricato: entro pochi giorni dovrebbe sciogliere la riserva sul suo incarico e presentare la lista dei ministri del suo governo. Come vicesegretario del PD e figura importante del partito, Letta si è espresso negli ultimi anni su quasi tutti i temi del dibattito politico. I suoi principali interessi sono nel campo del lavoro e delle politiche economiche, mentre su altre questioni, come la giustizia o i diritti civili, le sue dichiarazioni non sono mai state molto approfondite.

Ci sono anche casi in cui con il passare del tempo le opinioni di Letta sono cambiate, anche parecchio: nel 2009, per esempio, si espresse in modo favorevole verso una riforma del lavoro simile a quella proposta da Pietro Ichino, mentre più di recente ha detto che la questione è sostanzialmente chiusa. Di seguito, una rassegna per punti di dichiarazioni – tratte da interviste, articoli di giornale, proposte sul suo sito – per farsi un’idea di che cosa pensa il probabile prossimo presidente del Consiglio.

Articolo 18
«Ridiscutere l’articolo 18 senza avere ancora visto come funziona la sua applicazione dopo la legge Fornero è una scelta che non condivido e che non giudico rispettosa di quanto fatto finora. Eventualmente occorrerà aggiustare e modificare con il cacciavite, ma […] riaprire una discussione ideologica su tutto il mercato è profondamente sbagliato»
3 febbraio 2013

«Facciamo una sperimentazione, con un contratto di inserimento triennale per i giovani, e per loro sospendiamo l’articolo 18. Poi, dopo 24 mesi, prevediamo un tagliando e vediamo quanti sono i nuovi assunti. Questa è la classica riforma in cui servono verifiche sul campo»
5 marzo 2012

Carceri
«Assieme ad altri colleghi, abbiamo promosso un disegno di legge bipartisan […] per favorire il lavoro sia nelle carceri sia nel periodo immediatamente successivo alla scarcerazione»
Enrico Letta e Maurizio Lupi, 20 gennaio 2012

Cuneo fiscale
«La priorità fondamentale per l’Italia è far ripartire l’economia, il lavoro, la crescita: ecco perché la nostra proposta principale è la riduzione delle tasse sul lavoro, intervenire sul cuneo fiscale. Oggi del 100 che versa un imprenditore per dare un lavoro, il lavoratore vede 50»
14 febbraio 2013

Diritti civili
«Oggi non siamo più nel 2007, una soluzione come i Dico passerebbe in modo molto più semplice nella società italiana»
2 luglio 2012

Finanziamento ai partiti
«[È necessaria] la legge sul finanziamento alla politica e, in generale, la legge sui partiti. Non c’è mai stata in Italia per motivi storici, oggi è essenziale. Dimezzamento dei finanziamenti subito e una nuova forma di regolazione che metta controlli, sanzioni e trasparenza. I cittadini devono poter vedere»
29 aprile 2012

Giovani e impiego
«Una proposta concreta è il contratto d’avvenire. Uno strumento che superi la precarietà e aiuti le imprese. Se assumi un under 35, per i primi tre anni tasse zero e contributi crescenti, con un incentivo alla stabilizzazione»
16 gennaio 2011

Giustizia
«È anch’essa materia da riformare: sarebbe assurdo dire che le istituzioni vanno male mentre la giustizia va bene. Non è così, a partire dalla scarsità di risorse per l’efficienza della macchina giudiziaria»
30 novembre 2009

Immigrazione
«Dobbiamo riuscire a cogliere una domanda che io mi sono sentito rivolgere da immigrati regolari incontrati durante la campagna elettorale a Torino. Mi hanno detto che avrebbero votato Lega perché vogliono che ci sia una distinzione di comportamento, da parte dello Stato, verso l’immigrato che rispetta le regole e quello che non le rispetta»
6 giugno 2010

IMU
«La nostra proposta è rimodulare l’IMU sulla prima casa. Riteniamo che sia sbagliato dire che nessuno deve pagare l’IMU sulla prima casa. Io penso che ci sia una parte della popolazione che può permetterselo»
14 febbraio 2013

Lavoro
«Noi faremo di tutto per intervenire sul cuneo fiscale, riducendolo sul contratto a tempo indeterminato per dare più soldi in busta paga ai lavoratori e incentivare i consumi. Servono interventi anche per disincentivare il lavoro nero e l’utilizzo del lavoro flessibile per funzioni da lavoro a tempo indeterminato. L’obiettivo è portare avanti la lotta alla precarietà, che è il vero male del nostro tempo. […] Basta con le riforme “mega” ed epocali, che dai tempi del pacchetto Treu occupano per due anni il dibattito e generano molte tensioni sociali negative. Non dobbiamo rivoluzionare, solo aggiustare con il cacciavite»
3 febbraio 2013

Legge elettorale
«È una priorità ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti. Tutto il resto viene dopo»
2 agosto 2012

Liberalizzazioni
«Più libertà di scelta. Contro ogni logica corporativa o di conservazione dei privilegi esistenti, diciamo no a marce indietro nel processo di liberalizzazione delle attività economiche»
19 aprile 2010

Monti e il suo governo
«Qualunque sia la decisione del premier, che comunque rispetteremo, in campagna elettorale non sarà lui il nostro nemico. Gli avversari veri del centrosinistra erano e restano Berlusconi e Grillo, non il centro dei moderati»
19 dicembre 2012

«Il governo che succederà a Monti sarà di centrosinistra, guidato dal segretario del PD, e in forte continuità col governo Monti. Continuità programmatica e anche di uomini»
2 luglio 2012

Movimento 5 Stelle
«In termini di programma di governo ho sentito tre cose da lui: non ripagare i debiti, uscire dall’euro, non dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia. Io sono all’opposto di queste idee. Preferisco che i voti vadano al PdL piuttosto che disperdersi verso Grillo»
13 luglio 2012

Pensioni ed esodati
«È assolutamente sbagliato ricominciare daccapo. Dobbiamo soltanto risolvere la questione degli esodati anno dopo anno»
3 febbraio 2013

Privatizzazioni
«Dobbiamo lavorare molto sul tema privatizzazioni, il patrimonio pubblico è ancora enorme. Bisogna da una parte lavorare su una “scatola” finanziaria che valorizzi il patrimonio pubblico e grazie a questo riesca ad abbattere il debito, e poi bisogna cominciare a mettere nel mirino ulteriori privatizzazioni di pezzi di ENI, ENEL e Finmeccanica. Non immediatamente, perché il mercato non lo consente, ma è possibile farlo perché oggi con la legge sulla golden share – che è “vidimata” da Bruxelles – possiamo difendere queste aziende da possibili attacchi ostili senza dover per forza avere il 30%. […] Sarà uno dei temi del nostro governo, […] perché non si può più caricare sui cittadini il peso del risanamento»
22 giugno 2012

TAV
«Deve essere una prova di maturità del Paese, nella quale verificare se la democrazia può funzionare o no. Si tratta di un’opera pubblica importante, che avvicina Milano e Torino al cuore dell’Europa, il cui tracciato è stato prima varato da giunte di ogni colore politico, poi cambiato ascoltando le comunità locali. Ora la democrazia deve andare avanti»
5 marzo 2012

Tony Blair
«Passerà alla storia come uno dei più grandi primi ministri della Gran Bretagna»
19 giugno 2005

Unione Europea
«Per fare davvero la “rivoluzione europea”, occorre […] arrivare all’elezione diretta del presidente dell’UE. Una figura che accentri in sé le funzioni oggi svolte da Barroso e Van Rompuy. Una figura che tratti alla pari col presidente degli Stati Uniti e con quello cinese. Una figura designata direttamente dal popolo europeo attraverso l’esercizio del voto democratico»
4 novembre 2011

«Non c’è interesse italiano contrapposto o diverso dall’interesse europeista, che richiede un avanzamento dell’integrazione dell’UE. […] Dalla crisi si esce con più Europa, mettendo insieme i debiti e facendo crescita»
2 luglio 2012

Foto: Roberto Monaldo / LaPresse