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  • Martedì 16 aprile 2013

Il terremoto in Iran e Pakistan

Di magnitudo 7.8 ha causato crolli e almeno 34 morti lungo il confine pakistano

In breve
Martedì 16 aprile si è verificato un terremoto di magnitudo 7.8 in Iran, poco distante dal confine con il Pakistan. La scossa, originata a quasi 100 chilometri di profondità, è stata avvertita in un’ampia area del Golfo Persico e più a est fino a Delhi, in India, dove sono state avvertite vibrazioni in diversi palazzi. Stando alle informazioni raccolte dall’agenzia di stampa AFP, il terremoto ha causato la morte di almeno 34 persone in Pakistan e crolli in centinaia di edifici, soprattutto nella provincia del Belucistan. Inizialmente erano circolate notizie circa la morte di almeno 40 persone in Iran, ma le informazioni sono state smentite dalle autorità iraniane.

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17.42 – L’agenzia di stampa AFP ha aggiornato la stima delle persone morte in Pakistan, portandola a 34.

16.38 – Le autorità pakistane, invece, parlano di almeno 13 morti nel sud-ovest del Pakistan a causa del terremoto, e di centinaia di case distrutte, riferisce Reuters.

16.32 – Le autorità iraniane per ora confermano di non avere notizie di morti nel paese a causa del terremoto, dice l’agenzia di stampa ISNA.

16.12 – Alcune foto da Kerachi, in Pakistan, dove sono stati evacuati diversi palazzi per motivi di sicurezza dopo il terremoto.

15.22 – La televisione iraniana ha smentito le voci circolate inizialmente sui 40 morti in Iran a causa del terremoto.

14.36 – CNBC segnala che nel Belucistan, la più grande provincia del Pakistan e che si trova al confine con l’Iran, le persone morte a causa del terremoto sono almeno dieci.

14.34 – Sia il Centro sismologico iraniano, sia USGS hanno rivisto le loro stime sulla profondità del terremoto. Per il centro di rilevazione dell’Iran è stato a una profondità di circa 95 chilometri, per USGS 82 km.

14.27 – Secondo la televisione iraniana, ci sarebbero almeno 5 persone morte in Pakistan, oltre alle 40 stimate in Iran nella zona del terremoto.

14.21 – Al Jazeera riferisce che migliaia di abitazioni sono state danneggiate e che ci sono stati crolli nelle zone al confine tra Pakistan e Iran.

14.15 – Diverse squadre di soccorso sono in viaggio verso la zona dell’epicentro, che si trova nel sud-est dell’Irna in un’area montagnosa e desertica, a 200 chilometri circa a sud-est di Zahedan e a 250 chilometri a nord-ovest di Turbat, che si trova in Pakistan oltre il confine.

14.08 – Le linee telefoniche verso Zahedan, città nel sudest dell’Iran e tra le più grandi nella zona del terremoto, sono interrotte ed è complicato ottenere informazioni dall’area.

13.57 – Un funzionario del governo iraniano, che ha parlato con l’agenzia di stampa Reuters a patto di mantenere l’anonimato, ha spiegato che il terremoto in Iran è stato “il più forte degli ultimi 40 anni nel paese e che si temono centinaia di morti”.

13:33 – Prime stime non ufficiali parlano di almeno 40 morti.

Aggiornamento delle 13:30
Le autorità iraniane dicono che potrebbero esserci centinaia tra morti e feriti a causa del terremoto. La società che si occupa dell’impianto nucleare di Bushehr, l’unico attivo nel paese, dice che la centrale non ha subito danni.

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C’è stato un terremoto in Iran di magnitudo 7.5 a una profondità di 18 chilometri, stando alle prime rilevazioni del Centro sismologico iraniano. La scossa è stata avvertita in diversi paesi del Golfo Persico e lungo il confine con il Pakistan.

Secondo le rilevazioni dello statunitense USGS, il terremoto era di magnitudo 7.8 con una profondità di circa 15 chilometri. L’epicentro era a circa 81 chilometri di distanza da Saravan, capoluogo dell’omonima provincia nella regione del Sistan e Baluchistan. Non ci sono ancora notizie di danni a cose o persone, ma si stima che la scossa sia stata avvertita da oltre 350mila persone in un’ampia porzione di territorio. Alcune segnalazioni di una scossa sono arrivate anche da Delhi, in India.

USGS ha realizzato una “mappa di scuotimento”, che mostra come si è diffusa la scossa dall’epicentro (i colori caldi indicano i punti in cui la scossa era più percepibile).