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  • Lunedì 8 aprile 2013

Le ultime dalla Corea del Nord

La Corea del Sud ha ridimensionato le voci su un nuovo imminente test nucleare, ma restano tutti preoccupati: aggiornamenti e foto degli ultimi giorni

Lunedì 8 aprile il ministro sudcoreano della Difesa, Kim Kwan-jin, ha ridimensionato le voci sulla possibile preparazione di un nuovo test nucleare da parte della Corea del Nord. Nelle ore precedenti diverse agenzie di stampa e alcune fonti governative avevano ipotizzato che il regime nordcoreano avesse ripreso l’attività in uno dei propri centri di ricerca atomica, forse in vista di una nuova esercitazione nucleare. La notizia era stata confermata dal ministro sudcoreano per la Riunificazione, Ryoo Kihl-jae, che aveva parlato di un probabile nuovo test, ma in tempi “non imminenti”.

Sulla base delle immagini satellitari più recenti della zona di Punggye-ri, dove si trova uno dei centri di ricerca nucleare gestito dal regime nordcoreano, la Difesa sudcoreana ha potuto osservare attività nella norma che non fanno pensare a un nuovo test, per lo meno in tempi brevi. “Abbiamo visto movimento di veicoli e personale nei pressi del tunnel più a sud di Punggye-ri, ma si tratta di normali attività”, ha spiegato il ministro Kim. Le autorità della Corea del Sud sanno da tempo che i nordcoreani hanno preparato due nuovi tunnel per altrettanti test, che potrebbero quindi essere condotti in qualsiasi momento dal regime.

La Corea del Sud tiene sotto stretta sorveglianza le mosse del Nord e in seguito alle minacce degli ultimi giorni ha ulteriormente rafforzato i propri controlli. La Difesa non ha escluso che nei prossimi giorni il regime di Kim Jong-un possa eseguire due test in contemporanea, con il lancio di un missile e un test nucleare per mostrare l’efficacia dei propri sistemi di attacco.

L’ultima attività nucleare della Corea del Nord risale al 12 febbraio scorso, quando durante una prova fu fatta esplodere una testata nel sottosuolo. L’operazione fu duramente condannata dalla comunità internazionale e portò a una nuova serie di sanzioni, da parte delle Nazioni Unite, nei confronti del regime nordcoreano. Alcune agenzie di stampa nelle ultime ore hanno parlato di una intensificazione delle attività intorno al sito nucleare, comparabile a quella che si verificò a febbraio prima del test. Si potrebbe anche trattare di manovre ordinate dal regime a fini di propaganda, per mostrare alla popolazione di essere pronto a dar seguito alle proprie minacce verso la Corea del Sud e il suo principale alleato, gli Stati Uniti.

Negli ultimi giorni la Corea del Nord ha annunciato di essere pronta a condurre attacchi missilistici contro il Sud e le basi statunitensi nel Pacifico. Il regime ha fatto condurre alcune esercitazioni militari, ha chiuso gli accessi e sospeso l’attività in un’area industriale congiunta tra Nord e Sud al confine, Kaesong, e ha avviato una massiccia campagna di propaganda interna, con la televisione di Stato che trasmette a ciclo continuo filmati su marce militari, esercitazioni e informazioni sugli armamentari di cui dispone il paese. Gli Stati Uniti hanno risposto alle minacce collocando al largo della costa sud-occidentale della Corea un cacciatorpediniere, inviando alcuni caccia F-22 e annunciando il rafforzamento dei sistemi di difesa della propria base militare sull’isola di Guam, che potrebbe essere uno degli obiettivi nordcoreani.

Il regime della Corea del Nord minaccia da anni il Sud e gli Stati Uniti, ma fino a oggi si è quasi sempre trattato di messaggi retorici, tesi più che altro a tenere unita la popolazione contro un nemico comune. I nordcoreani vivono in grandi condizioni di povertà e sono costretti a fare continuamente sacrifici per sostenere il loro paese. Secondo diversi analisti militari, le minacce delle ultime settimane sarebbero funzionali a rafforzare la leadership di Kim Jong-un, dittatore ancora giovane e da poco al potere. Il regime nordcoreano ha raramente raggiunto un livello di ostilità simile a quello di queste settimane.