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  • Venerdì 5 aprile 2013

Il caso Mike Rice, nel basket americano

Un video mostra un allenatore che insulta e maltratta i suoi giocatori: è stato licenziato, ma i dirigenti sono accusati di averlo coperto

Rutgers head coach Mike Rice in action against Cincinnati in an NCAA college basketball game, Wednesday, Jan. 30, 2013, in Cincinnati. (AP Photo/Al Behrman)
Rutgers head coach Mike Rice in action against Cincinnati in an NCAA college basketball game, Wednesday, Jan. 30, 2013, in Cincinnati. (AP Photo/Al Behrman)

In questi giorni è circolato molto online un video pubblicato martedì 2 aprile dal canale televisivo statunitense ESPN, che mostra Mike Rice, allenatore della squadra di basket della Rutgers University, del New Jersey, mentre insulta e prende a pallonate i suoi giocatori durante gli allenamenti. La squadra della Rutgers University fa parte della NCAA (National Collegiate Athletic Association), l’associazione che raggruppa circa 1.300 college e istituti universitari.

Il video è stato consegnato nell’estate scorsa a Tim Pernetti, il direttore atletico della squadra, da Eric Murdock, un ex assistente della squadra. Riguarda alcuni allenamenti svolti tra il 2010 e il 2012: dopo la trasmissione in tv Mike Rice ha chiesto scusa pubblicamente per «il dolore e la fatica» che ha causato, ma il fatto che i dirigenti della squadra avessero visto lo stesso video e non avessero fatto nulla ha generato molte discussioni e polemiche.

Mike Rice è stato licenziato soltanto mercoledì mattina, il giorno dopo la trasmissione del video: la società ha detto di aver considerato il suo comportamento “inaccettabile”, oltre che per le violenze, “anche per il linguaggio volgare e gli insulti omofobi”. La situazione è resa ancor più spiacevole dal fatto che due anni fa alla Rutgers University uno studente gay di 18 anni, Tyler Clementi, si suicidò quando scoprì di essere stato ripreso di nascosto dal suo compagno di stanza.

Molti docenti dell’università e il governatore del New Jersey, il repubblicano moderato Chris Christie, hanno accusato Pernetti e Robert Barchi, presidente della Rutgers University, di aver coperto il comportamento dell’allenatore. I dirigenti della squadra hanno detto che la sospensione per tre partite e la multa di 50mila dollari comminate a Rice alla fine del 2012 si dovevano proprio ai suoi metodi bruschi. Ma già allora Pernetti disse che Rice sarebbe stato riammesso nella stagione successiva. Murdock, l’ex assistente che denunciò alla società per la prima volta i metodi di Rice, ha dichiarato di aver avvertito il direttore della squadra già nell’estate del 2012, accusando la società di averlo licenziato, nel luglio dello stesso anno, proprio per aver segnalato i suoi comportamenti. Pernetti ha raccontato che nei mesi scorsi la società aveva avviato due indagine interne, una a giugno e una a novembre, ed è stato licenziato oggi.

Secondo The (Newark) Star-Ledger, Robert Barchi, il presidente dell’università, avrebbe effettivamente visto il video per la prima volta soltanto martedì scorso, anche se a dicembre firmò la sanzione presentata dal direttore atletico nei confronti dell’allenatore. Scrive il New York Times che il comportamento della società potrebbe essere stato condizionato dalla volontà di partecipare, nel novembre scorso, alla Big Ten Conference, un importante torneo di basket che si gioca ogni anno alla fine della regular season del campionato universitario: un evento molto seguito che dà alle università prestigio e soprattutto la possibilità di partecipare a eventi sportivi trasmessi dalle televisioni. La pubblicazione del video avrebbe potuto mettere in cattiva luce l’università ed escluderla dal torneo.

Uno dei “bersagli” preferiti di Mike Rice è stato in questi anni un giocatore di origini lituane, Gilvydas Biruta, ha raccontato l’ex assistente Murdock. In tutto questo tempo però nessuno dei giocatori ha mai denunciato i metodi dell’allenatore: una giornalista del Daily Beast è andata mercoledì scorso nella sede dell’università per cercare di parlare con gli studenti che fanno parte della squadra, ma nessuno ha parlato.

Foto:Mike Rice (AP Photo/Al Behrman)