La città dei sogni

Anoek Steketee fotografa parchi di divertimento in paesi molto diversi - Iraq, Ruanda, Palestina, Cina - e racconta quanto il contesto culturale e politico influenzi luoghi così universali

Anoek Steketee è una fotografa nata nel 1974 nei Paesi Bassi. Da diversi anni, dopo aver studiato fotografia alla Reale accademia di belle arti dell’Aja, lavora come freelance raccontando soprattutto di ritratto e ricerca. Il suo ultimo progetto si intitola Dreamcity ed è realizzato in collaborazione con la giornalista Eefje Blankevoort.

La serie di fotografie prende il nome da un parco divertimenti in Iraq, e racconta cosa succede e che aspetto hanno questi luoghi, chi li abita, quali atmosfere li caratterizzano. Il soggetto interessa particolarmente Steketee, che tra il 2006 e il 2010 ha visitato Iraq, Ruanda, Libano, Israele, Palestina, Cina, Colombia, Indonesia e Turkmenistan alla ricerca di immagini che potessero raccontare l’artificialità di questi posti e le cose che hanno in comune. Quel tipo di divertimento, infatti, non tiene conto della geografia in cui si inserisce: il linguaggio colorato e scintillante del parco è universale e ha a che vedere con l’esigenza molto umana di evasione e divertimento. Steketee cerca di capire cosa celi questa universalità: l’indagine visiva mostra che i molti aspetti del parco – la posizione, il tema, i tipi di divertimenti e i pubblici diversi – raccontano bene la realtà sociale in cui sono inseriti.

Dreamcity è stato esposto l’anno scorso al Festival di fotografia di Cortona, Cortona on the move, ed è stato pubblicato su testate importanti come l’edizione weekend del Guardian, Vrij Nederland, Exit e Zoom.