• Mondo
  • Giovedì 28 marzo 2013

Riaprono le banche a Cipro

Sono chiuse da 10 giorni, migliaia di agenti sorvegliano agenzie e portavalori: ci sono comunque limitazioni, ogni persona non può ritirare più di 300 euro al giorno

An armed police officer guards several trucks carrying containers after arriving at the country’s Central Bank in Nicosia,Cyprus, on Wednesday, March 27, 2013. The contents of the trucks could not be independently confirmed, although state-run television reported they were carrying cash flown in from Frankfurt for the bank reopening. (AP Photo/Petros Karadjias)
An armed police officer guards several trucks carrying containers after arriving at the country’s Central Bank in Nicosia,Cyprus, on Wednesday, March 27, 2013. The contents of the trucks could not be independently confirmed, although state-run television reported they were carrying cash flown in from Frankfurt for the bank reopening. (AP Photo/Petros Karadjias)

Oggi, giovedì 28 marzo, riapriranno le banche a Cipro, dopo che erano state chiuse da lunedì 18 marzo a causa della crisi economica e bancaria degli ultimi mesi. La chiusura delle banche era stata decisa dalle autorità cipriote per evitare una “corsa agli sportelli“, mentre sembrava molto concreta l’ipotesi di applicare un prelievo forzoso a tutti i conti correnti del paese. L’ipotesi era stata poi bocciata dal Parlamento cipriota, ma le banche erano rimaste chiuse in attesa che venisse concordato un piano di salvataggio con i rappresentanti dell’Unione Europea (UE), della Banca Centrale Europea (BCE) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI).

Le banche resteranno aperte dalle 10, ora locale – le 11 in Italia – fino alle 16. Poliziotti armati e guardie di sicurezza private sono schierati per garantire la sicurezza e prevenire disordini. Gli agenti hanno anche controllato il trasferimento di contanti, e la tv cipriota ha raccontato che mercoledì notte hanno scortato camion carichi di contanti arrivati nella Banca centrale della capitale Nicosia. Sempre mercoledì notte centinaia di persone hanno manifestato nelle strade e davanti agli uffici dell’Unione europea contro il piano di salvataggio, considerato troppo severo. Molti urlavano: «non pagherò niente, perché non ho niente».

La riapertura delle banche è accompagnata da numerose limitazioni per evitare che le persone ritirino più denaro possibile e fuggano dal paese. Non sarà possibile prelevare agli sportelli più di 300 euro al giorno per persona e non si potrà pagare più di cinquemila euro con bancomat e carta di credito. Inoltre i pagamenti al di sopra dei 200 mila euro dovranno essere approvati da un comitato apposito, e soltanto il governo cipriota e la Banca centrale saranno esclusi da questa limitazione. Gli assegni non potranno essere incassati ma sarà possibile depositarli nei conti correnti, mentre le transazioni con gli altri paesi non potranno superare i cinquemila euro; i pagamenti al di sopra di questa cifra avranno bisogno di un’apposita approvazione. I turisti che lasciano il paese non potranno portare con sé più di mille euro in contanti o la somma equivalente in altra valuta. Gli studenti all’estero potranno portare fino a cinquemila euro per tre mesi per pagare le tasse e mantenersi ma dovranno fornire un’apposita documentazione che prova un legame con la persona che gli ha fornito il denaro.

Si tratta di restrizioni mai applicate in un paese dell’Eurozona e secondo il corrispondente della BBC, Andrew Walker, rappresentano una notevole violazione di un importante principio dell’Unione Europea che stabilisce la libertà di circolazione per persone, merci e capitali. Il ministro delle Finanze ciopriota Michalis Sarris ha detto che le limitazioni sono temporanee, ma molti economisti temono che resteranno in vigore per mesi.

Il piano di salvataggio prevede la chiusura della banca Laiki (Banca Popolare di Cipro), la seconda più importante di Cipro, i cui obbligazionisti privilegiati e i correntisti con più di 100mila euro ne sosterranno le perdite. I depositi al di sotto dei 100 mila euro saranno trasferiti da Laiki alla Banca di Cipro, il primo istituto di credito del paese, per la formazione di una “good company”. I depositi sopra i 100mila euro in entrambe le banche, e senza forme di garanzia da parte delle leggi dell’Unione Europea, saranno congelati e utilizzati per ripianare i debiti di Laiki e ricapitalizzare la Banca di Cipro.

Foto: Una poliziotto armato di guardia a un camion che secondo la tv cipriota trasportava contanti, davanti alla Banca centrale a Nicosia, 27 marzo 2013 (AP Photo/Petros Karadjias)