Lo statuto del Movimento 5 Stelle

L'atto fondativo del movimento, diffuso da Huffington Post: Beppe Grillo è presidente, suo nipote è vicepresidente

Fonte: Huffington Post
Fonte: Huffington Post

Lo Huffington Post ha pubblicato lo statuto fondativo del Movimento 5 Stelle: non il “non-statuto” ma proprio l’atto costitutivo legale del movimento, registrato lo scorso dicembre e definito un “passaggio necessario per poter presentare liste alle elezioni”. Dal documento emerge che Beppe Grillo è il presidente del movimento e suo nipote Enrico ne è vicepresidente e socio fondatore. Il segretario è il commercialista Enrico Maria Nadasi. Dagli atti emerge anche che Beppe Grillo è il titolare del simbolo del partito.

Alcune pagine dello statuto, fornite da Huffington Post:

Non esiste soltanto un non statuto a regolare la vita de Movimento Cinque Stelle. Esiste, come per tutti gli altri partiti, anche uno statuto vero e proprio. Così come un atto costitutivo. Con un’appendice importante. Beppe Grillo non è solo il megafono del Movimento, ne è anche il presidente. Suo nipote Enrico, invece, è socio fondatore e vice presidente di M5S. Il commercialista Enrico Maria Nadasi, è il segretario.

Per capire di cosa si tratta, bisogna fare un viaggio fino a Cogoleto, vicino Genova, dove davanti al notaio Filippo D’Amore, il 18 dicembre scorso Beppe Grillo, suo nipote Enrico e Nadasi, hanno formalmente costituito l’associazione “Movimento Cinque Stelle”. Un passaggio necessario, probabilmente, anche per poter presentare liste alle elezioni e per poter avere accesso ai contributi pubblici (per poi poter ufficialmente rinunciare), ma il documento in possesso dell’Huffington Post, è interessante anche per altre ragioni.

L’atto costitutivo e lo statuto, per esempio, spiegano oltre ogni ragionevole dubbio, che il titolare del simbolo dei cinque stelle e del blog beppegrillo.it è l’ex comico genovese. “Spettano quindi al signor Giuseppe Grillo”, si legge, “titolarità, gestione e tutela del contrassegno; titolarità e gestione della pagina del blog”.

(continua a leggere sul sito dello Huffington Post)