Le accuse contro Del Turco si squagliano ancora?

Le novità sulle fragili accuse contro l'ex presidente dell'Abruzzo, che si dimise nel 2008 dopo essere stato arrestato

Ottaviano Del Turco si è dimesso da presidente della regione Abruzzo il 17 luglio 2008, dopo essere stato arrestato il 14 luglio nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Pescara per associazione a delinquere, truffa, corruzione e concussione. L’accusa si basò soprattutto sulla testimonianza fatta da Vincenzo Angelini, importante imprenditore della sanità privata della regione, che raccontò di aver pagato a Del Turco tangenti per 6 milioni di euro.

Nel corso di questi anni le accuse nei suoi confronti hanno perso consistenza, in mancanza di riscontri fattuali. L’ultima, che potrebbe essere decisiva per una revisione del caso, riguarda la data di alcune foto portate a testimonianza da Vincenzo Angelini: l’Unità ha ricostruito nel dettaglio come queste 13 foto, che in teoria mostravano il presunto pagamento della tangente, fossero state scattate in realtà in una data diversa da quella citata a processo da Angelini, proprietario della macchina fotografica. Fabio Martini racconta oggi sulla Stampa quali sono, oltre alle foto, gli altri elementi contraddittori e non accuratamente verificati dalla Procura di Pescara che formano l’impianto accusatorio.

A distanza di quasi cinque anni dall’arresto di Ottaviano Del Turco, per la prima volta la difesa dell’ex governatore dell’Abruzzo ha potuto calare le sue carte e, in cinque ore, ha messo a soqquadro i puntelli dell’accusa. Al punto che il grande accusatore di Del Turco, l’ex re delle cliniche private abruzzesi, Vincenzo Maria Angelini (sulla cui testimonianza si fonda l’impianto accusatorio), ha perso il controllo e ha gravemente insolentito l’avvocato della difesa Giandomenico Caiazza, urlandogli: «Cerca di barare», «dice cazzate!».

E infatti Angelini è stato allontanato dall’aula dal presidente del collegio Carmelo De Santis. Cinque ore di udienza che hanno determinato una svolta in un processo che, a questo punto, potrebbe diventare un caso proverbiale nella storia giudiziaria italiana e che ieri ha visto come protagonista Giacomo Gloria, un corpulento informatico chietino. Apostrofato scherzosamente dal presidente («la sua circonferenza…»), Gloria ha confermato la fama che lo vuole ferratissimo consulente di diverse Procure di prima linea, riuscendo a dimostrare – senza che i pm e il loro perito riuscissero a contraddirlo – un punto essenziale: le foto che l’accusatore Angelini ha ripetutamente datato 2 novembre 2007 (confuse foto che ritraggono mazzette di soldi, mele ricevute in cambio delle tangenti e lui stesso fuori casa Del Turco) in realtà sarebbero state scattate molti mesi prima.

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Foto: Ottaviano Del Turco (LaPresse)