La storia della USS Monitor

È finita solo ieri, con il funerale di due marinai: fu protagonista del primo scontro tra navi corazzate di sempre, durante la Guerra di Secessione

Ieri, nel cimitero militare di Arlington, sono stati sepolti i resti di due marinai morti nel 1862 a bordo della USS Monitor, una della prima navi al mondo ad essere rivestita d’acciaio. I corpi dei due marinai vennero ritrovati nel 2002 all’interno del relitto della nave e non sono mai stati identificati. Al funerale, oltre a molti appassionati della Guerra di Secessione in costume, erano presenti anche un centinaio di persone, tutte discendenti dei sedici marinai morti nell’affondamento.

La USS Monitor ha un posto speciale nella storia degli Stati Uniti e della navigazione perché nel 1862 fu protagonista del primo scontro tra navi corazzate della storia. Il Monitor era una nave piccola, anche per l’epoca. Aveva una lunghezza di 54 metri e sporgeva sopra il livello dell’acqua per meno di un metro, a parte la torretta centrale rivestita di acciaio che ospitava i due cannoni. Il fasciame di legno era coperto da 10 a 20 centimetri di corazzatura d’acciaio. A bordo aveva 49 tra marinai e ufficiali.

All’epoca, la maggior parte delle navi da guerra al mondo erano ancora ancora costruite in legno – le prime due navi corazzate erano state costruite pochi anni prima da Francia e Regno Unito. Di legno erano anche le navi degli stati del Nord nella Guerra di secessione, che dall’inizio del conflitto bloccavano i porti del Sud, soffocando il commercio del cotone. Il Sud non aveva le risorse per costruire una flotta abbastanza grande con cui rompere il blocco, quindi decise di puntare tutto su un’unica nave: la CSS Virginia, una nave corazzata che doveva essere da sola in grado di rompere il blocco. Costruì anche dei rudimentali sottomarini, ma questa è un’altra storia.

Quando al Nord arrivarono le voci della costruzione della Virginia (che era in realtà una vecchia nave rimodernata), venne messo in cantiere il Monitor. Le due navi si affrontarono nella battaglia di Hampton Roads, il 9 marzo del 1862. Il giorno prima la Virginia era uscita dal porto ed era riuscita ad affondare da sola due navi del Nord, senza riportare danni rilevanti. Quando le due navi si incontrarono nessuna delle due fu in grado di danneggiare seriamente l’altra.

I colpi di cannoni rimbalzavano contra la corazzatura senza penetrarla, nonostante le due navi si fossero trovate più volte a pochi metri di distanza. Le due navi si spararono decine di colpi per ore. Alla fine dello scontro, il rumore delle cannonate che facevano vibrare gli scafi d’acciaio aveva incominciato a far sanguinare le orecchie dei marinai. Scesa la sera le due navi si ritirarono. Lo scontro era finito in un pareggio, ma i Confederati non erano riusciti a interrompere il blocco del nord.

Entrambe le navi affondarono in maniera poco gloriosa qualche mese dopo. La Virginia venne affondata due mesi dopo dal suo stesso equipaggio per evitare che venisse catturata quando il porto venne abbandonato dall’esercito del sud. Il Monitor affondò il 31 dicembre di quell’anno a causa di una tempesta, mentre veniva rimorchiata verso un nuovo obbiettivo. Buona parte dell’equipaggio riuscì a mettersi in salvo. A bordo restarono soltanto 16 uomini, di cui due nella torretta dove vennero ritrovati nel 2002.