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  • Mercoledì 6 marzo 2013

In Kenya non c’è ancora un vincitore

Kenyatta è avanti ma è stato scrutinato solo un terzo delle schede: il voto elettronico non ha funzionato, ora le schede sono in viaggio per Nairobi

A presiding officer from the Independent Electoral and Boundaries Commission (IEBC) empties the ballot box for counting at the South C polling station in Nairobi on March 4, 2013, the day of the Kenyan national elections. Long lines of Kenyans queued from long before dawn to vote Monday in the first election since violence-wracked polls five years ago, with a deadly police ambush marring the key ballot. The tense elections -- and the all-important reception of the results -- are seen as a crucial test for Kenya, with leaders vowing to avoid a repeat of the bloody 2007-8 post-poll violence in which over 1,100 people were killed. AFP PHOTO/SIMON MAINA (Photo credit should read SIMON MAINA/AFP/Getty Images)
A presiding officer from the Independent Electoral and Boundaries Commission (IEBC) empties the ballot box for counting at the South C polling station in Nairobi on March 4, 2013, the day of the Kenyan national elections. Long lines of Kenyans queued from long before dawn to vote Monday in the first election since violence-wracked polls five years ago, with a deadly police ambush marring the key ballot. The tense elections -- and the all-important reception of the results -- are seen as a crucial test for Kenya, with leaders vowing to avoid a repeat of the bloody 2007-8 post-poll violence in which over 1,100 people were killed. AFP PHOTO/SIMON MAINA (Photo credit should read SIMON MAINA/AFP/Getty Images)

Lunedì 4 marzo 14 milioni di kenyani sono andati a votare per eleggere il nuovo presidente, che prenderà il posto di Mwai Kibaki. Con circa un terzo delle schede scrutinate, il vice primo ministro Uhuru Kanyatta è in vantaggio con il 54 per cento dei voti sul principale sfidante, il primo ministro Raila Odinga, fermo al 42 per cento. Tutti gli altri sei candidati alle presidenziali non hanno superato, almeno per il momento, il 3 per cento dei voti. Secondo la Commissione elettorale che sta gestendo le operazioni di voto, l’affluenza è stata circa il 70 per cento: molti seggi in tutto il paese sono rimasti aperti fino a tarda notte per smaltire le code che si erano formate durante il giorno.

Per evitare il ripetersi delle irregolarità nel voto e degli scontri molti violenti che erano avvenuti dopo le ultime elezioni presidenziali del 2007, a questa tornata elettorale le autorità del Kenya hanno deciso di introdurre un sistema di voto biometrico – quindi basato sul riconoscimento delle impronte digitali e delle caratteristiche del viso – ed elettronico. Tuttavia in molti seggi del paese sono state riscontrate delle irregolarità nel voto, e il sistema che doveva trasmettere i risultati delle schede scrutinate non ha funzionato a dovere. Da diverse ore le autorità stanno trasportando le schede a Nairobi, dove verranno scrutinate manualmente.

Nonostante le grandi preoccupazioni della vigilia del voto, per il momento gli unici casi di violenza sembrano essere stati gli attacchi di lunedì mattina nella zona costiera vicino a Mombasa, che hanno causato la morte di almeno 19 persone. La Commissione elettorale indipendente ha invitato alla calma tutti i kenyani, chiedendo a più riprese di attendere con pazienza il risultato finale dello scrutinio. I risultati semi-definitivi potrebbero arrivare mercoledì 6 marzo, ma si potrebbe dover aspettare fino alla fine dello scrutinio per sapere se c’è un vincitore: nel caso in cui uno dei candidati alla presidenza del Kenya non raggiunga la maggioranza assoluta delle preferenze, infatti, si tornerà a votare per il ballottaggio, probabilmente l’11 di aprile.

Foto: (SIMON MAINA/AFP/Getty Images)